MAESTRO DI VITA , Una grande guida per tutti i momenti difficili...leggetela e la vostra vita cambiera' in meglio.

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view post Posted on 9/4/2010, 07:38




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http://lifecoach.tgcom.it/

www.ilgiardinodegliilluminati.it/fr...vita_amore.html



Prima di chiedere favori, falli tu

Abbiamo una visione utilitaristica dei rapporti con le persone che hanno un minimo di potere:
Tizio mi serve per ottenere questo, Caio per quest’altro…
Ma probabilmente Tizio e Caio sono già subissati da richieste di favori.
Per evitare di confonderti nella massa dei questuanti, cambia strategia.
Anziché chiederti cosa loro possono fare per te, domandati cosa tu puoi fare per loro.
In che modo puoi acquisire meriti ai loro occhi. Possono essere anche piccole cose:
una cortesia, un complimento sincero, l’interessamento nei loro confronti.
Non come vacche da mungere, ma come persone. Fallo, e non sarai il solito rompiscatole. Bensì un amico.


Impara a dire di no

Non riesci a dire di no? Sappi che ad ogni no corrisponde un sì. E che a ogni sì corrisponde un no.
Rispondi di sì a malavoglia, per non urtare nessuno, anche se non vorresti?
Ti neghi la possibilità di farti valere. Di non essere succube di un altro.
E di gestire il tuo tempo in modo più produttivo.
Se invece impari a dire di no quando la proposta non ti convince diventi più assertivo.
E riesci a organizzare meglio il tuo tempo. Secondo le tue esigenze, non quelle altrui.
All’inizio ti sarà difficile rispondere di no. Soprattutto se gli altri ti colpevolizzeranno per questo.
Ma impareranno a rispettarti. Capiranno che non sei succube dei loro desideri.
Che hai carattere. E acquisirai autostima e fiducia in te stesso.


Che impronta lascerai?

Raramente pensiamo alla nostra morte.
Pensiamo che il nostro successo si misuri in base al nostro ruolo sociale e al nostro conto in banca.
Invece,anche se non ci pensiamo, l’eredità morale che lasceremo avrà una grande importanza.
Arriverà il momento in cui chiuderemo gli occhi. Cosa diranno di noi le persone più care,
quelle raccolte intorno al nostro letto di morte?
E gli amici e conoscenti che verranno al nostro funerale?
Al di là delle frasi di circostanza, come ci giudicheranno? La vita è un attimo.
Ma l’impronta che lasceremo potrà continuare a vivere. Anche quando non ci saremo più.



Tra fantasia e desiderio

Fantasticare serve solo a perdere tempo. Desiderare intensamente,
invece, serve. Nel primo caso immagini un evento positivo, ma lo consideri vago,
di aleatorio. E, sapendo che difficilmente si verificherà, potresti sentirti frustrato.
Se invece desideri qualcosa a livello emotivo, sei profondamente coinvolto e sei convinto che si realizzerà,
ecco che nella tua mente si formano immagini precise del tuo obiettivo. Dal momento che la mente ragiona per immagini,
ti sentirai più motivato a raggiungerlo. E avrai un atteggiamento positivo,
entusiasta, da chi ha le idee chiare e sa ciò che vuole: un atteggiamento che ispira fiducia.


Non fare come i criceti!

I criceti in gabbia corrono sulla ruota. Corrono, ma restano sempre nello stesso punto.
A volte siamo come loro: ci diamo tanto da fare per ottenere poco. O nulla.
Perché confondiamo il fare con il realizzare. Invece sono due cose ben diverse.
Posso lavorare, e duramente, tutto il giorno senza progredire di un millimetro;
e posso lavorare meno ottenendo di più. La differenza sta nell’avere o meno un obiettivo prefissato. Chiaro.
Preciso. E motivante. Senza obiettivo lavoriamo a vuoto.
E tornando a casa, la sera, abbiamo la sgradevole sensazione di esserci dannati tanto per nulla.


I problemi sono sfide

Problemi, problemi, problemi! Ne siamo costantemente afflitti. E ne saremo sempre.
Sai dove trovare chi non ha problemi? Il posto è uno solo:
il cimitero. Ma finché vivi avrai sempre problemi da affrontare.
Allora tanto vale vederli per quello che sono: sfide.
Occasioni per superare gli ostacoli di cui il nostro cammino è disseminato.
E per crescere nel tragitto.
Sei sulla buona strada se la qualità dei tuoi problemi con il tempo si eleva.
Se, ad esempio, dieci anni fa eri disoccupato e faticavi a racimolare abbastanza per campare,
mentre oggi sei un dirigente e il problema è come aumentare il fatturato,
beh, hai fatto un bel progresso!


Amore, salute e lavoro: cos’è più importante?

Chiedi a chiunque di mettere in ordine d’importanza
1) La famiglia e le persone amate;
2) La salute;
3) Il successo professionale.
Per nove su dieci la classifica sarà proprio in quest’ordine.
Eppure quasi tutti dedicano molto più tempo,
più energia e più attenzione al lavoro che alla salute e agli affetti.
Quasi come se stare bene, amare e essere amati contassero poco.
Eppure i successi professionali sono temporanei.
Mentre le relazioni importanti possono restare per sempre.
Ed è più facile raddrizzare una carriera in crisi che una relazione in crisi,
o una salute a pezzi. Inoltre senza salute è difficile farcela sul lavoro.
E i soldi e la carriera non possono riempire il cuore di chi non è amato.


Dai il massimo nei momenti cruciali

Le nostre giornate sono spesso logoranti, faticose.
E’ difficile dare il massimo in ogni istante, dal mattino alla sera:
siamo uomini, non supermen. Ecco perché serve identificare i momenti cruciali:
della giornata, della settimana, del mese. Quelli in cui abbiamo un incontro fondamentale,
o in cui dobbiamo dare il massimo. Pianifica in anticipo. Identifica questi momenti-clou.
E fai in modo di essere al top in quei momenti: carico, motivato, al massimo dell’energia.
Se sei al 100% in quelle occasioni, e al 70% nelle altre,
la tua giornata sarà comunque stata un successo.


Ritorna bambino

Da bambino avevi tanti sogni. Non avevi ancora incontrato i guastafeste.
Quelli che ti tarpano le ali. Che ti dicono che tanto non ce la farai.
Così ti aspettavi di realizzarli, quei sogni.
Vivevi il momento, senza rimpiangere il passato o angustiarti per il futuro.
Bastava poco per renderti felice. Eri curioso: avevi voglia di scoprire. Di esplorare.
Di conoscere. Ed eri capace di entusiasmarti.
Cosa è rimasto del bambino in te?
Sei ancora capace di vivere con pienezza e con gioia, come allora?
Riscoprire il bimbo nel tuo cuore ti può aiutare a vivere meglio.
A raggiungere i tuoi obiettivi. E ad assaporare ogni attimo.


La paura ti aiuta a raggiungere l’obiettivo

Hai paura di non riuscire a raggiungere il tuo obiettivo?
Benissimo! La paura può essere una potente alleata.
Pensa a tutte le conseguenze negative di un tuo fallimento.
E, pensandoci, senti la paura nel cuore.
Questa brutta sensazione può diventare uno stimolo a impegnarti.
E a conseguire il risultato.
A volte farcela può fare paura:
è il timore dell’ignoto. Ma se il timore di non farcela ti fa molta più paura,
allora sei invogliato a mettercela tutta. Non perché sei coraggioso.
Ma perché sei pauroso. Ben venga, dunque, questo tipo di paura!


Chi incontri oggi morirà a mezzanotte

Immagina che le persone che incontrerai oggi moriranno a mezzanotte.
Come ti comporteresti in tal caso? Semplice: saresti più gentile.
Più dolce. Più comprensivo. Più affettuoso. E loro ricambierebbero con la stessa moneta:
ti tratterebbero meglio. Nascerebbero rapporti più sinceri. Più autentici.Più veri.
Fallo. Soprattutto con le persone che ami di più.
Anche perché non sai cosa riserva la vita.
Oggi puoi manifestare loro il tuo affetto. Domani, chissà.
E sarebbe doloroso provare rimpianti.


Cosa metti al centro della tua vita?

Cosa metti al centro della tua vita?
I soldi? Se li perdi sei finito.
La carriera? Dipende da mille fattori.
Il divertimento? Dopo un po’ lascia l’amaro in bocca.
La famiglia? Il partner potrebbe abbandonarti. E i figli disconoscerti.
Suggerisco di mettere i tuoi principi, i tuoi valori al centro di ogni tua azione.
E di chiederti se ciò che stai facendo è conforme a loro.
Tutto ciò che è materiale tramonta, tutto ciò che dipende da altri può svanire.
Solo ciò che è nel tuo cuore, tuo per sempre, rimane.
Ed è la stella polare che ti guida.


Il cambiamento: rischio o opportunità?

Abbiamo paura del cambiamento. Perché temiamo l’ignoto.
Pensa all’adagio popolare:
“Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non quel che trova”.
Eppure, se ci pensi, tutto ciò che di buono ti è capitato è scaturito da un cambiamento:
un nuovo lavoro, la nascita di un figlio, un amore, un’opportunità…
La vita è piena di cambiamenti.
Temerli ci mette sulla difensiva, in posizione di chiusura.
E ci impedisce di vederli oggettivamente e coglierli in tutto il loro potenziale positivo.
Che spesso esiste. Anche se è difficile notarlo.


Sfrutta al meglio le vacanze

Le vacanze possono essere un momento di bilanci,
in cui verificare cosa funziona e cosa no nella nostra vita.
Con calma, magari in riva al mare, passa in rassegna i tuoi obiettivi.
Verifica quali stanno andando in porto e quali sono rimasti al palo.
E decidi quali modifiche apportare.
Le decisioni più importanti si devono prendere quando si è tranquilli:
perché devono essere ben ponderate. Quindi le ferie sono il periodo ideale.
Lo sono anche per introdurre nella tua vita novità positive:
come quella di dedicare mezz’ora al giorno per leggere un libro. O per praticare sport.
I giorni di vacanza servono per trasformare nuove azioni in abitudini.
Di cui, anche tornato alla solita vita, non vorrai più fare a meno.


Dedica le tue azioni alla persona che ami

Tutti abbiamo alti e bassi.
Momenti in cui spaccheremmo il mondo e altri in cui siamo noi a sentirci a pezzi.
Ma tutti abbiamo alcune persone cui teniamo moltissimo. Ci teniamo sempre,
indipendentemente dal nostro umore. Possono essere nostro figlio;
il nostro partner; nostra madre.
Nei momenti di difficoltà possiamo trarre forza e determinazione pensando alla persona amata.
Tenendola davanti agli occhi. Dedicandole i nostri sforzi, le nostre azioni.
Ci aiuterà a farle meglio. Con più grinta. E con più amore.
Se sei credente puoi dedicare il tuo impegno a Dio.


Prenditela solo per le cose importanti

Vale (forse) la pena di prendersela soltanto per le cose davvero importanti.
Ma spesso ci arrabbiamo, ci abbattiamo, soffriamo per sciocchezze.
Per cose che al momento sembrano gravi, ma che presto ci appaiono per quello che sono: inezie.
Come un contrattempo, uno sgarbo, una multa.
Chiediamoci: tra sei mesi me ne importerà ancora qualcosa di questo problema?
Se la risposta è sì e intanto mi sto rodendo il fegato,
poniamoci una seconda domanda: perché aspettare così tanto?
Perché non smettere di starci male subito, adesso?


La felicità è nel viaggio

Pensiamo che saremo felici a un certo punto della vita.
Quando avremo conseguito quel risultato. Quando avremo raggiunto quella posizione.
Ma non è così. La felicità non sta nell’arrivare alla stazione, ma nel viaggio.
E chi vive felicemente riesce a provare piacere nelle piccole gioie di ogni giorno.
Invece c’è è perennemente insoddisfatto. Perché muore dalla voglia di laurearsi.
Di lavorare. Di mettere su famiglia. Di fare carriera. Di comprare la casa al mare.
Di andare in pensione. E alla fine muore. Senza avere mai vissuto.


Come entrare in sintonia con gli altri

Caro Dott. Furlan,
nei colloqui di lavoro ad alcuni selezionatori piaccio,
mentre ad altri penso di essere antipatico. C’è un modo per piacere a tutti?
Silvio, 25 anni
Caro Silvio,
ciascuno di noi è attratto da chi sente simile a sé.
Ci piacciono le persone che condividono i nostri interessi, le nostre visioni, le nostre convinzioni,
mentre non ci piace chi ci contraddice.
Come fai, in pochi minuti, a far capire a chi hai di fronte che tu gli sei simile?
Puoi dirglielo a parole, ma penserà che sei un lecchino.
Oppure puoi ricalcare il suo linguaggio del corpo, ma senza farti notare:
è un modo più sottile per conquistarne la fiducia.
Vanno imitati:
1. i movimenti del corpo. Non dovrai scimmiottarlo pappagallescamente,
del tipo lui si gratta l’orecchio e lo fai anche tu, bensì seguire indirettamente i suoi gesti.
Lui tamburella con le dita? Tu con il piede. Lui si aggiusta la cravatta? Tu il colletto.
2. la voce. Potrai sintonizzarti sul suo volume e sulla sua velocità di parlata.
Rispecchiando gesti e voce del tuo interlocutore lui penserà di avere di fronte qualcuno che gli somiglia.
E non potrà evitare di provare simpatia per te.


Non aspettare, agisci subito!

Vorrei cambiare lavoro e cambiare vita;
sono insoddisfatto del mio attuale impiego e anche della mia forma fisica.
Però non so se questo è il momento giusto per cercare un altro lavoro,
dal momento che siamo in piena crisi economica.
E per andare in palestra credo che il momento migliore sia settembre,
alla ripresa dopo le vacanze. Che ne dici?
Amedeo, 33 anni
Dico che se continui così non cambierai mai.
Perché se aspetti cambiamenti esterni , indipendenti da te,
per effettuare cambiamenti interni,nel tuo comportamento, puoi aspettare moolto a lungo.
Infatti le tue sono scuse. Alibi.
Mi ricordi il mio amico Alessandro: è da una vita che si ripropone di iniziare a correre.
Ma in estate fa troppo caldo; in autunno gli viene il raffreddore;
in inverno fa troppo freddo; e in primavera soffre di allergie.
Se non vuoi finire come lui non rimandare: agisci oggi.
Comincia a cercare un nuovo lavoro oggi. E iscriviti in palestra oggi.
Non in settembre, non settimana prossima: oggi.
Così a settembre sarai già in buona forma.
Motivato per impegnarti ancora di più.


Focalizzati sul tuo obiettivo. Lo raggiungerai

Otteniamo ciò su cui ci focalizziamo.
Le persone che si piangono addosso si concentrano su sfortune e disgrazie.
E ne ottengono altre. Le persone ottimiste non chiudono gli occhi di fronte alle cose che vanno storto:
cercano di raddrizzarle. Ma soprattutto non di distraggono dal loro obiettivo. E alla fine lo raggiungono.
Perché è come guidare una macchina:
se non tieni lo sguardo ben fisso verso la direzione in cui vuoi andare rischi di finire fuori strada.
Se vuoi girare a destra o a sinistra, comincia a guardare in quella direzione;
se vuoi fare la retromarcia comincia a guardarti alle spalle. E’ lo stesso nella vita.
Non puoi tagliare un traguardo se non lo hai costantemente davanti agli occhi.


Affronta i problemi a piccole dosi

Caro Mario, sono un libero professionista, mi sento sopraffatto dalle responsabilità:
ogni giorno arrivano fatture, tasse, problemi. Mi viene voglia di mollare tutto.
I problemi ci sono. E ci saranno sempre.
Se li affronti tutti insieme rischi di farti sopraffare; meglio affrontarli poco per volta.
Ogni giorno ha i suoi grattacapi:
assegna dunque a ogni giornata il compito di risolvere i problemi del giorno,
senza angustiarti per quelli di domani.
Li affronterai domani: oggi bastano le grande del giorno.
Per affrontare queste sfide serve una forte motivazione:
deriva dal tenere sempre a mente l’obiettivo finale.
Se è bello, appassionante, entusiasmante vi attingerai la forza per superare gli ostacoli di ogni giorno.


Domande come, domande perchè


Ogni giorno ci poniamo, spesso inconsciamente,migliaia di domande. E spesso generano frustrazione.
Perché sono domande che iniziano con perché: Perché non ci riesco? Perché proprio a me?
La mente troverà risposte altrettanto depotenzianti.
Come perché sei un fallito!
Quando abbiamo un problema meglio porci domande che inizino con come: Come posso farcela?
O, meglio ancora, visto che a ogni parola attribuiamo un’emozione:
Come posso risolvere il problema in modo geniale e uscirne trionfante?
In questo caso ho inserito parole – geniale, trionfante – che suscitano in me emozioni positive.
Che mi aiutano, quindi, ad affrontare il problema non da depresso, ma da vincitore.
Il bene e il male sono nella nostra testa
Intervistato dopo il terremoto che gli aveva distrutto la casa,
un abitante dell’Aquila si è messo a piangere: “Non ho più niente,
io e la mia famiglia non sappiamo dove andare!”
Un altro, nella stessa situazione, ha ringraziato Dio:
“Non ho più la casa, ma ho ancora la famiglia: e questo è l’importante”.
Morale: ciascuno dà una sua interpretazione delle cose. E può scegliere se essere triste o felice.
Ogni giorno ci capitano cose belle e cose brutte.
In genere ci concentriamo su queste ultime, tralasciando le prime.
Così ci abbattiamo. Ci sentiamo sfortunati, perseguitati. E perdiamo di vista il bello della vita.
Il modo più immediato per entrare in sintonia
Il modo più semplice e immediato per entrare immediatamente in sintonia con chi hai di fronte?
Prestargli attenzione.
Guardandolo negli occhi mentre parlate.
Accompagnando le sue parole con cenni del capo.
Ponendogli domande che denotano il tuo interesse nei suoi confronti.
E che lo aiutino a parlare di sé.
Ciascuno di noi ama parlare dell’argomento che conosce meglio di chiunque altro,
e che gli sta a cuore più di qualunque altro: se stesso.
Chi ci invita a farlo viene istintivamente apprezzato.
Perché ci aiuta a sentirci importanti.
A rafforzare l’autostima. Morale: per fare amicizia parla poco e ascolta molto. Con il cuore.
E’ un grande segno di rispetto.


Trova il tuo stile

Non è vero che per fare una buona impressione sia sempre indispensabile indossare una divisa:
giacca e cravatta gli uomini, tailleur le donne.
Devi sentirti a tuo agio nei vestiti che indossi;
devono rispecchiare la tua personalità, esprimere il tuo carattere.
Mentre è fondamentale per tutti essere puliti, ordinati, con l’alito a posto (quanti non ci pensano!),
ciascuno può scegliere il suo stile. E trasformarlo in un marchio di fabbrica.
Lo stilista Giorgio Armani è noto per le sue magliette nere; semplici, eppure eleganti.
L’imprenditore Renzo Rosso veste sempre in jeans: casual, ma fa tendenza.


Il successo in tempi di crisi: l’esempio di Cellfood

Si può avere successo in tempo di crisi? Certamente.
Bisogna però distinguersi dalla massa: serve avere un’idea nuova, o un prodotto particolare.
E’ emblematico il caso di Giorgio Terziani della Spezia:
ha introdotto in Italia Cellfood, un integratore nutrizionale antiossidante a base di ossigeno che viene dagli Usa.
Un prodotto unico nel suo genere, che per questo sta prendendo piede.
Siamo in recessione e abbiamo meno soldi, è vero;
tuttavia siamo disposti a spenderli per qualcosa di straordinario, che ne valga veramente la pena.
E cosa c’è di più importante della nostra salute?


Come fare subito una buona impressione

Vuoi fare subito una buona impressione? Semplice: comportati come se già la stessi facendo.
Sorridi, mostrati cordiale, agisci come se gli altri fossero interessati a te e a quanto stai dicendo.
Semplice? Per nulla, starai pensando: come faccio a comportarmi così se mi sento insicuro,
se sono timido,se ho paura del giudizio altrui?
Provaci, e capirai che non è difficile come sembra.
Basta superare i primi secondi di imbarazzo per notare che gli altri rispecchiano il nostro comportamento.
Siamo noi a ordinare loro come comportarsi con noi.
Se l’atteggiamento è da persona priva di autostima nessuno ci prenderà in seria considerazione;
se invece siamo cortesi e assertivi saremo ben accetti.


Impariamo dagli errori

Nella nostra società così spasmodicamente tesa verso il raggiungimento del successo gli errori non sono accettati. Sbagli?
Sei un cretino. Un inetto. Un fallito. Vieni subito escluso.
Così si vive nel terrore di commettere errori. E si è frenati, con le ali tarpate:
non si agisce per paura di sbagliare.
Invece è proprio dagli errori che si impara.
E quindi che si può raggiungere il tanto sospirato successo.
Lo sbaglio più grave? Restare immobili per paura di sbagliare.
Un errore, questo sì, davvero imperdonabile.


Paura buona, paura cattiva

Alcune paure sono buone:
ci evitano di fare sciocchezze o di commettere imprudenze che ci porterebbero in ospedale, in galera o al cimitero.
Altre sono negative: ci trattengono dal lanciarci in nuovi progetti, in nuove avventure.
La prossima volta che provi paura (probabilmente molto presto, se sei come la maggior parte delle persone…)
interrogati sulla natura del sentimento che provi: ti serve o ti danneggia?
Nella maggior parte dei casi ci nuoce. Perché non ci limitiamo ad essere prudenti,
ma ci concentriamo troppo su ciò che potrebbe andare storto.
E così facendo ci poniamo in uno stato mentale di tensione che ci impedisce di raggiungere l’obiettivo.


Gli altri sono il tuo specchio

Gli altri sono il tuo specchio: si comportano a seconda degli ordini inconsci che dai loro.
Ti comporti da sfigato? Ti tratteranno da sfigato. Ti comporti da arrogante?
Ti allontaneranno e ti detesteranno. Ti comporti da persona cordiale?
Ti apprezzeranno e stringeranno volentieri amicizia con te.
Per fare carriera comincia a manifestare le doti di leadership e assertività tipiche
di chi è un gradino più in alto di te.
Non aspettare la promozione per cambiare il tuo atteggiamento:
anche se sei ancora operaio, comportati come se fossi già dirigente.
Vestiti come tale, parla come tale, rapportati ai tuoi interlocutori come tale.
Acquisisci, insomma, il physique du role. Così sarà spontaneo, da parte loro, promuoverti dirigente.
Perché lo sarai già, ai loro occhi e nella loro mente.


Perdona, ma non lasciar perdere

Perdonare è giusto. Lasciar perdere no. Se qualcuno ti fa un torto verifica se è in buona o in cattiva fede.
Se è in buona fede spiegagli il suo errore, affinché non lo ripeta.
E perdonalo. Se è in cattiva fede e ti vuole davvero fare del male non fargliela passare liscia.
Soprattutto se il torto è di pubblico dominio.
Se lasci perdere subirai nuove ingiustizie.
E altri si sentiranno autorizzati a fare altrettanto.
Perché la gente è vigliacca: se la prende con chi non reagisce.
Quindi fagliela pagare. Dopodiché potrai perdonarlo.


Ascolta gli altri, ma decidi tu

Cosa penseresti se qualcuno ti dicesse
“Non mettere al mondo figli, possono finire in galera, drogati o a battere per strada”?
Penseresti che ti vuole demoralizzare inutilmente.
Eppure siamo pronti a dare retta i profeti di sventura
che di fronte alle nostre proposte sono pronti ad arricciare il naso,
scuotere la testa e dirci che non funzioneranno. E’ giusto ascoltare tutti,
soprattutto gli esperti e chi ci vuole bene. Ma sapendo che molti hanno paura delle novità,
e che altrettanti sono invidiosi del successo altrui.
Ascoltali, certo. Ma poi decidi con la tua testa. E con il tuo cuore.


Anche la crisi può servire

Dopo il terremoto una famiglia ringraziò Dio: perché, disse, siamo vivi.
Non abbiamo più la casa ma abbiamo la cosa più importante: i nostri cari.
Avendo rischiato di perderli ora capiamo quanto contano.
E quanto conta l’amore che ci unisce. Le crisi servono a farci riscoprire l’essenziale.
A gettare via il superfluo. E a rafforzarci nel carattere. Superata la crisi tutto sembrerà più facile.


Il momento giusto non arriva mai

Mi metterò in proprio quando tutto sarà a posto.
Inizierò la nuova attività quando la situazione sarà perfetta.
Chi ragiona in questo modo è destinato a restare al palo. Perché la situazione non è mai perfetta.
C’è sempre qualcosa che non va. L’importante è avere valutato bene.
Essere convinti di quanto si fa. Ed eventualmente correggere il tiro durante il percorso.
Se aspetti il momento ideale per partire dovrai aspettare a lungo. Molto a lungo.
Come le coppie che vorrebbero sposarsi ma non si sentono pronte.
E infine pronunciano il fatidico sì attraverso la dentiera.
Perché nel frattempo sono diventate vecchie.


Posizioni di apertura e di chiusura

Giovanna mi chiede qualche dritta sul linguaggio non verbale.
Vale a dire il linguaggio silenzioso del corpo.
Che è molto più illuminante sulle reali intenzioni di una persona rispetto a quello che dice a parole.
Perché le parole possono mentire, il corpo no.
Tanto per cominciare esistono posizioni di apertura e chiusura.
Le posizioni di chiusura corporea denotano chiusura psicologica o timore,
mentre quelle di apertura corporea indicano apertura psicologica, cordialità, sicurezza.
Chi ti accoglie con braccia e gambe incrociate non è ben disposto nei tuoi confronti
come chi ti accoglie a braccia aperte (in senso sia fisico che metaforico).
Ricorda comunque che tutti i gesti vanno valutati nel loro contesto.
Forse chi ti ha accolto a braccia conserte – soprattutto in questi giorni di freddo polare - non era ostile,
ma aveva freddo e stava semplicemente cercando di riscaldarsi!


Gli arroganti? Sono insicuri


Hai un o un collega capo arrogante, supponente, che non ammetterebbe mai di aver sbagliato?
Si tende a dire che chi si comporta così ha un carattere forte. Invece è molto debole e insicuro. Infatti teme la critica:

perché intacca la sua autostima e la fiducia nelle sue capacità. Insomma, basta poco per mandarlo in crisi.
Evita di indicargli apertamente i suoi errori: lo metteresti sulla difensiva.
E, peggio ancora, potrebbe prendersela con te:
i prepotenti insicuri sono spesso permalosi e vendicativi. Meglio far sembrare che sia lui a notare le mancanze.
Parlando con lui, e seminando nella conversazione frasi come
“Forse si potrebbe…” “Cosa ne diresti se…” “Credi che sarebbe una buona idea se…”
Insomma, gli passi la palla. Arrogante com’è, se ne approprierà e rivenderà l’idea vincente come sua.
Ma quel che conta è che ti sarà grato. Perché lo avrai corretto facendogli fare bella figura.


Angelo e Gilda, il coraggio di reagire

Cosmos ([email protected]) mi scrive, polemicamente:
E’ facile a parlare di ottimismo quando si ha il vento in poppa!
Molte realtà di malattia, povertà etc non sempre hanno via di uscita…
Proprio perchè conosco molto bene queste realtà attraverso l’associazione di volontariato da me fondata,
i City Angels (www.cityangels.it), so che per uscire da situazioni difficili piangersi addosso,
lamentarsi, imprecare contro la malasorte e contro il mondo intero non serve a nulla,
se non a sentirsi ancora peggio.
Ti porto gli esempi di due miei amici carissimi: Angelo Starineri e Gilda Paolillo.
Entrambi di Milano, la mia città. Angelo è stato per molti anni un clochard.
Dormiva in piazzale Cadorna, davanti alla stazione ferroviaria.
Poi, un giorno, ha preso una decisione: non ce la faccio più di questa vita,
voglio cambiare a tutti i costi. Si è messo a bussare alle porte delle Istituzioni,
dei servizi sociali, delle associazioni umanitarie.
Alla fine ha trovato un lavoro e una casa.
E in questi giorni sarà un televisione, su Rai2, a raccontare la sua storia.
E a spiegare che non ci si deve mai arrendere.
Nemmeno nelle situazioni più drammatiche. Come quella di Gilda.
Era una bella ragazza piena di vita, volontaria dei City Angels e agente di polizia.
Un’ischemia cerebrale l’ha paralizzata dal mento ingiù.
E da quattro anni è relegata in un letto. Ha pensato a farla finita.
Ma poi ha deciso di vivere con la minor sofferenza possibile, e con la maggiore gioia possibile.
Trascorre le sue giornate leggendo, ascoltando musica, dettando poesie a sua madre.
E ora è lei a rincuorare gli altri. Loro la compatiscono, lei li sgrida: bisogna reagire,
non possiamo piangerci addosso! Oggi mi ha mandato un sms di auguri per l’anno nuovo:
Mai arrendersi, la vita va vissuta fino in fondo, nella gioia e nel dolore.
Impariamo da Angelo. E da lei.



Non lavorare per i soldi

Se lavori solo per i soldi, ne farai pochi. Perché non riesci a lavorare bene.
Lavorare bene significa metterci passione. Entusiasmo. Amore.
Allora sì che sei bravo. Allora sì che vieni apprezzato.
Allora sì che ti cercano. E, di conseguenza, vieni remunerato bene.
I soldi sono una conseguenza del lavoro ben fatto.
I professionisti, i commercianti, gli artigiani, gli imprenditori
che guadagnano bene non si concentrano sui quattrini quando lavorano.
Bensì sulla gioia di svolgere un’opera egregia.
E dal momento che tanti lavorano male e pochi bene,
questi ultimi sono anche i più pagati.



Vuoi essere aiutato? Comincia ad aiutare!

Vuoi che gli altri si interessino a te? Che ti apprezzino, che comprino i tuoi prodotti,
che ti aiutino a fare carriera? Comincia ad interessarti a loro.
Prima di chiederti cosa loro possono fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per loro.
Il mondo è pieno di questuanti, di gente che chiede aiuto.
Mentre quelli che offrono aiuto sono pochi. Spiccano tra la massa.
Ed è naturale che siano loro a ricevere stima e promozioni.
Perché dovrei fare un piacere a chi non me ne ha mai fatto uno?
Preferisco ricambiare chi si è già dimostrato sollecito, premuroso, attento alle esigenze dell’azienda.
E’ una legge naturale: indifferenza richiama indifferenza.
Mentre attenzione richiama attenzione.



Cura il tuo aspetto interiore

Chi cerchi per primo in una foto in cui ci sei anche tu? Naturalmente te stesso!
E sei severissimo nel giudicare il tuo aspetto. Ti guardi e pensi: come sono venuto male!
Ho gli occhi semichiusi! Il sorriso ebete! I capelli spettinati!
Ci teniamo tutti al nostro look: è giusto.
Impariamo però a curare anche le nostre qualità interiori.
E a cogliere ciò che non va nel nostro carattere. Nelle nostre azioni. Nelle relazioni con gli altri.
Forse siamo spettinati anche lì.Ma non abbiamo la foto davanti agli occhi.
E non ce ne rendiamo conto.
Un amico sincero può essere come una fotografia: farci vedere ciò che ci sfugge.



La regola del corteggiamento vale anche sul lavoro

Anche se sei alla canna del gas, e hai disperato bisogno di un lavoro qualsiasi, non darlo a vedere:
sembreresti un disperato disposto a tutto.
E il datore di lavoro penserebbe che se nessuno ti ha preso c’è qualcosa in te che non va.
Dimostra invece interesse per quel lavoro specifico, per quella azienda.
Vale la stessa regola del corteggiamento:
se una donna percepisce che non sei interessato a lei, ma a qualsiasi essere femminile, basta che respiri,
il rifiuto è (giustamente) assicurato.
Tutti vogliamo sentirci unici, speciali;
e ci piace che altri riconoscano questa nostra unicità.





Chiedi e ti sarà dato. E non avere paura di chiedere.

Abbiamo paura di chiedere. Perché temiamo il rifiuto. Che si tratti di domandare un favore,
una promozione, un aumento di stipendio, un appuntamento di lavoro o uno galante,
il timore di un sonoro no ci blocca.
Perché – soprattutto se siamo permalosi o iperemotivi - un rifiuto ci farebbe sentire rifiutati,
scartati come persone. Ci intaccherebbe l’autostima.
Il Vangelo esorta a fare il contrario: “Chiedete e vi sarà dato”.
Certo, potrebbe andarci male. Ma cosa avremmo da perdere? Nulla.
Resteremmo esattamente dove siamo ora.
Mentre abbiamo tutto da guadagnare nel caso di risposta positiva.





Non ti curare del giudizio altrui

Chissà cosa gli altri penseranno di me! Magari farò figuracce! Oddio, mi renderò ridicolo!
A volte questa paura ci blocca completamente. Fino al punto di tarparci le ali.
E di impedirci di realizzare i nostri progetti.
Poi, con gli anni e l’esperienza, del giudizio altrui ci importa sempre meno.
A vent’anni sei preoccupato di ciò che gli altri pensano di te; a quaranta te ne infischi;
a sessanta capisci che gli altri, a te, non ci pensano proprio.
Perché sono concentrati su se stessi. Tranne una piccola categoria:
gli amici. Gli unici cui vale la pena prestare attenzione.
Perché i loro consigli sono per il nostro bene.





Uomini e ragazzi

Si diventa uomini quando si è capaci di non crollare sotto la pressione degli eventi.
Quando si riesce a reagire con coraggio e determinazione quando tutto sembra andare male,
e la tentazione è quella di arrendersi. Tutti viviamo momenti difficili.
E a ciascuno di noi sembra che i nostri problemi siano i peggiori.
E’ normale. Ed è normale, per la maggior parte delle persone, cedere quando la sfida sembra troppo grande.
Ma ci sono alcuni che non lo fanno. Che, come tutti, provano paura; ma non permettono alla paura di paralizzarli.
E si gettano a capofitto nell’impresa. Sono gli uomini. Gli altri sono rimasti ragazzi.



Mente e cuore devono operare insieme

Come fai a capire se la strada che stai seguendo è quella giusta? Puoi ragionarci su con la mente.
Ma serve anche ascoltare il proprio cuore. Percepire le vibrazioni dell’animo.
E sentire se quel percorso ti procura gioia oppure ansia.
Cervello e cuore devono sempre operare insieme.
Scegliere con il cuore non basta: bisogna che le decisioni siano anche logiche, razionali.
Ma farlo soltanto con il cervello è altrettanto sbagliato:
l’istinto ci fornisce informazioni che alla mente non arrivano.
Inoltre compiere una scelta contro il proprio cuore significa condannarsi all’infelicità.





Provaci. Ne vale sempre la pena.

C’è qualcosa che ti preme davvero fare? Hai davvero dei sogni da realizzare,
che si tratti di intraprendere una nuova strada professionale,
investire in un progetto o dichiararti alla persona che ami?
Provaci. Tentaci. Lanciati. Non mettersi alla prova per timore di sbagliare,
di essere rifiutati o di fare brutta figura sarebbe l’errore più grande.
Perché gli anni passano.
E se ora muori dalla voglia di realizzare quel progetto di vita ma non fai niente per dargli vita,
verrà il momento in cui sarai davvero in punto di morte.
E lui, il progetto, morirà con te. Senza avere mai avuto l’opportunità di vivere.



Perchè aspettare a non soffrire più?

I dispiaceri non mancano mai.
Ma quelli davvero gravi, serie, per cui vale la pena di patirci sono una minoranza.
Per la maggior parte si tratta di cose piccole:
che siano disavventure, infortuni, fastidi, contrattempi , disappunti o delusioni.
Al momento ci fanno soffrire o infuriare, ma presto vengono dimenticate.
Non vale la pena di affliggersi per quisquilie.
Al prossimo dispiacere prova a chiederti:
mi farà ancora soffrire tra un anno? Tra sei mesi? Tra un mese? Tra una settimana?
Se la risposta è no la domanda successiva è:
Perché aspettare? Non conviene tornare a sorridere subito, adesso?





Quando la finzione diventa realtà


Vuoi diventare dirigente dell’azienda per la quale lavori?
Comincia a comportarti, a vestirti, a parlare, a sentirti come se già lo fossi.
Non puoi impartire ordini come un dirigente, lo so; ma se acquisisci il physique du role,
incarni quel ruolo e ti cali in esso ti sarà più facile ricoprirlo nella realtà.
Perché gli altri lo riconosceranno spontaneamente in te; e perché ti convincerai che puoi raggiungerlo.
Comportati come se fossi già la persona che vuoi essere: sicura di sé, serena, cordiale…
Fallo con le emozioni, non solo con la testa. All’inizio ti sembrerà di fingere.
Ma presto capirai quanto ti senti meglio comportandoti così, e quali vantaggi ne ricavi.
E il cambiamento ti verrà normale.





Visualizza il tuo obiettivo: ti aiuta a raggiungerlo

Prima di realizzare il tuo obiettivo devi vederlo con gli occhi della mente.
La mente ragiona per immagini: più riesci a vedere nei dettagli il risultato desiderato,
meglio potrai raggiungerlo.
Ogni progetto viene prima ideato mentalmente e poi realizzato concretamente.
L’azione segue il pensiero. Se mentalmente ti convinci che ce la puoi fare,
perché riesci a vedere il risultato, parti con il piede giusto. Non è detto che tu ce la faccia.
Ma una cosa è certa: se il risultato è oscuro, confuso, incerto, e non sei sicuro di potercela fare,
fallirai miseramente. Morale: vale la pena credere.
Nel traguardo da raggiungere. E in se stessi.





Sei disposto a pagare il prezzo?

C’è sempre un prezzo da pagare per raggiungere un risultato.
Un prezzo fatto di impegno, fatica, sudore, determinazione,
forza di volontà. Quanto più grande è l’obiettivo, tanto più dovrai sgobbare.
Nessuno è arrivato al successo a passo strascicato, bighellonando per la strada.
Come non ti rafforzi facendo fare le flessioni a un altro,
così non puoi tagliare il traguardo senza correre.
Per questo è importante che l’obiettivo sia davvero motivante.
Se lo è, lavorare sodo non ti peserà.
Sarai felice di alzarti presto al mattino e andare a letto tardi la sera. Perché ne sarà valsa la pena.
E anche il sudore ti sembrerà dolce.




Chiedi più di quanto desideri

Nelle trattative chiedi sempre più di quanto pensi di ottenere.
Perché la controparte deve convincersi di avere vinto, di avere rosicchiato qualcosa;
e tu di avere ottenuto il massimo. Non si tratta di bluffare, bensì di essere soddisfatti in due.
Infatti se proponi di vendere un’auto a 10mila euro e l’altro accetta senza fiatare,
resti con l’amaro in bocca: pensi che avresti potuto ottenerne 11 o 12 mila. Se, al contrario,
dichiari di venderla a 12mila euro e l’altro vuole tirare sul prezzo,
nel momento in cui scendi a 10mila (il prezzo che ti eri proposto sin dall’inizio)
vi sentite entrambi vincitori .



La motivazione dev’essere quotidiana

Basta mangiare una volta per avere la pancia piena sempre?
Ovviamente no: dobbiamo nutrirci ogni giorno. Lo stesso vale per il nutrimento dell’animo:
la motivazione. Per continuare ad avere voglia di darti da fare,
di agire, di lottare per ciò in cui credi devi essere costantemente motivato.
E la motivazione deriva da due elementi: 1) i piccoli successi quotidiani,
che ti fanno gioire e ti producono ancora più voglia di andare avanti verso il grande successo finale;
2) assaporare in anticipo la felicità di avercela fatta.
Perché la motivazione è soprattutto una questione psicologica.
Cioè di cuore.




La colpa è (quasi) sempre nostra

Vorresti prendere a calci nel sedere chi ti causa problemi?
Non ti conviene: non ti siederesti per settimane.
Certo, ci sono persone che ci mettono i bastoni tra le ruote. Ma chiediamoci perché lo fanno.
Forse perché gli siamo antipatici;
perché si ritengono – a torto o a ragione – trattati ingiustamente da noi;
o semplicemente per farsi notare (quanti burocrati frustrati si sentono importanti in questo modo!)
Lo sappiamo, il mondo è fatto così.
Quindi vale la pena assumerci comunque la responsabilità di quanto sta accadendo e capire come rimediare.
Servono tatto, diplomazia, rispetto, assertività.
Se siamo privi di queste doti avremo sempre problemi.
Quindi la colpa, alla fine della fiera, è ancora nostra.




Perchè conviene comportarsi bene (anche se non sembra)

In questo mondaccio può sembrare che per farsi strada bisogna essere cinici,
disonesti, privi di scrupoli.
Inutile negare che chi ha queste caratteristiche spesso fa carriera più velocemente:
gioca sporco, riesce a sopraffare chi si ostina ad essere corretto.
Ma è anche vero che, alla lunga, la serietà paga.
Come diceva il presidente americano Roosevelt, “non puoi fregare sempre tutti”.
Prima o poi qualcuno si accorge che lo stai ingannando.E inizia a parlare male di te.
La pubblicità negativa è molto più potente e rapida di quella positiva:
ci vogliono anni per costruirsi una reputazione, basta un attimo per perderla.
Vale la pena rischiare così tanto?



Il tuo umore dipende da te

Sei arrabbiato perché hai trovato traffico? Perché ti hanno borseggiato?
O perché il telefonino si è rotto? Certo, sono cose spiacevoli.
Eppure non tutti si incavolano per questo.
Perché non sono gli eventi a determinare il nostro umore, bensì la nostra reazione ad essi.
Ho visto in tv una famiglia dell’Aquila ringraziare Dio perché con il terremoto ha perso la casa,
ma non le persone amate. Si è concentrata sul positivo, non sul negativo.
E ha fatto bene. Se pensi alle tue disgrazie ti deprimi.
Ti senti un povero sventurato e ti passa la voglia di lottare.
Se invece pensi ai tuoi doni trovi la forza per conquistarne altri.
E per rimediare alle disgrazie.



12
Impariamo dai bambini

I bambini che stanno imparando a camminare cadono. Ma poi si rialzano. Cadono ancora.
E non si vergognano di finire a terra. Invece gli adulti dopo un po’ si arrendono.
Perché si vergognano. E perché perdono la speranza di farcela.
Pensano che se non hanno raggiunto l’obiettivo oggi non lo raggiungeranno mail.
Invece inciampare, cadere non significa fallire. Significa avere acquisito esperienza;
l’esperienza più utile è quella che deriva dalle sconfitte.
E significa non avercela fatta al primo colpo. Ma al secondo,
terzo o decimo puoi riuscire. Se non ti scoraggi.
E se impari dai bambini.



Un passo alla volta

Ogni maratona inizia con il primo passo. E con tanti altri passi che vanno nella stessa direzione.
Vuoi acquisire competenza in una certa materia?
Accertati di dedicare dello spazio, ogni giorno, per approfondirla.
E’ come preparare un esame: le lezioni vanno studiate e assimilate poco per volta.
Vuoi realizzare un obiettivo? Accertati di procedere nella giusta direzione, ogni giorno.
Perdere di vista il traguardo è facile, travolti dalle incombenze quotidiane.
Ecco perché, ogni giorno e ogni settimana, serve fare il punto della situazione.
Per capire dove stiamo procedendo bene. Dove male. E cosa va cambiato.



Tutti abbiamo paura. Ma il coraggioso l’affronta

Tutti abbiamo paura. Di non farcela. Di non essere all’altezza. Di non essere amati.
Avere paura è normale: significa che abbiamo una sfida da affrontare.
Più sfide affronti, più paura hai. Mentre se ti crogioli nella tua solita vita,
imprigionato nel tuo solito mondo, non hai motivo di temere: è già tutto previsto.
Chi dice di non avere paura è ancora più intimorito degli altri:
perché teme di ammettere la sua paura.
Il codardo e il coraggioso provano la stessa paura.
Ma il primo la rifugge, il secondo la affronta.
Consapevole del fatto che è il prezzo da pagare per crescere.



Trova il bello in ogni cosa che fai

Settembre: ricomincia la solita vita. La solita vita? Lo è se non le infondi un po’ di vivacità.
Se non trovi qualcosa di bello, di interessante, di stimolante ogni giorno.
Che programma hai da adesso a stasera?
Fermati cinque minuti a pensare a come puoi rendere più avvincente e divertente ogni cosa che fai.
Sul lavoro: hai qualche sfida da affrontare?
Come puoi affrontarle al meglio? Nella vita privata:
come puoi manifestare al meglio il tuo affetto verso gli amici, il tuo amore verso i familiari?
Trova il modo per trarre il massimo e per dare il massimo.
Facendo le stesse cose, ma con spirito diverso.
E non sarà più la solita vita.





Vacanze: il momento giusto per ricaricarti. Nella testa.

Arrivano le vacanze: un momento di riposo o di divertimento.
Ti suggerisco di utilizzarle anche come momento di ricarica. Fisica, ma soprattutto psicologica.
Un momento in cui fare il punto della tua vita. Lontano dal tuo solito ambiente,
al mare o in montagna, ti riuscirà meglio. Perché potrai valutare le cose con più distacco.
E analizzare cosa sta funzionando e cosa no.
Passa in rassegna i tuoi obiettivi: quali hai raggiunto e perché?
Quali non hai raggiunto e perché? Presi dalla frenesia quotidiana ce ne dimentichiamo.
Le ferie sono il momento giusto per rivederli con calma. Capire se sei sulla strada giusta.
E riprendere in mano il tuo destino. Buone vacanze!




Decidi con la pancia. E con il cuore

Le decisioni vengono spesso prese non in base a ragionamenti razionali, bensì sull’onda dell’emotività.
Tutti, ad esempio, sappiamo che fumare fa male.
Eppure molti continuano a farlo. Perché la nicotina trasmette loro sensazioni piacevoli.
Chi smette di fumare lo fa non perché ha finalmente capito che le sigarette uccidono,
ma perché non gli danno più il piacere di prima. O perché si sente stupido.
O perché ha paura di ammalarsi. E’ una scelta emotiva.
Qualunque scelta importante deve fare leva sulle emozini.
Non puoi decidere di percorrere una nuova strada se non sei motivato.
E la motivazione non la senti nella testa. Ma in pancia. E nel cuore.
Come quando sei innamorato. E faresti di tutto per stare con la persona amata.




Tieni famiglia e lavoro separati

Molti sul lavoro si lamentano della vita familiare, e in famiglia si lamentano del lavoro.
E’ da vigliacchi: serve parlare con chi c’entra, e con chi può aiutarci a risolvere il problema.
Non con chi ne è estraneo. Ma noi uomini siamo pavidi: abbiamo paura di affrontare le questioni.
Preferiamo lagnarci anziché tirarci su le maniche.
Inoltre amiamo sfogarci, e avere la sensazione che gli altri ci capiscano.
Ma spesso i colleghi non hanno voglia di ascoltare i nostri problemi, se non per farci pettegolezzi.
E lamentarci del lavoro in famiglia potrebbe seminare tensione tra i nostri cari.
Meglio tenere gli ambiti separati.
A meno che non abbiamo un partner che, ascoltando i nostri problemi, possa consigliarci bene e non preoccuparsi:
cosa piuttosto rara.
O dei colleghi veramente amici: cosa ancora più rara.




Se oggi fosse il tuo ultimo giorno

Al mattino, davanti allo specchio, chiediti:
“Se questo fosse l’ultimo giorno della mia vita, avrei voglia di fare ciò che sto facendo oggi?”
Se per troppi giorni consecutivi la risposta è No significa che devi cambiare qualcosa.
Che non sei sulla strada giusta.
Gli anni volano, ci ritroviamo vecchi in un attimo.
Per questo vale la pena di vivere al massimo ogni giorno. Facendo ciò che piace.
Puntando a realizzare i propri sogni.
Davanti alla consapevolezza che la morte incombe le nostre paure – di non farcela,
di fare figuracce, di sbagliare – si dissolvono.
Lasciando soltanto ciò che è davvero importante: seguire il nostro cuore.





Sei nella m….? Usala come concime!

Capita di avere momenti in cui ci sembra che tutto vada storto.
Ci sentiamo crollare il mondo addosso, siamo con l’acqua alla gola, circondati da nemici…
Queste immagini drammatiche non fanno altro che deprimerci ancora di più.
Consiglio quindi di trasformarle da negative a positive per trasformare il nostro stato d’animo.
Se, ad esempio, ti senti sprofondato nella m….
pensa a come trasformare questa materia puzzolente in concime.
Un concime che ti aiuti a risorgere dalle difficoltà. A sbocciare. Come un fiore.
Vediti come un fiorellino che spunta dallo sterco, e ti verrà da sorridere.
Perché ti sembrerà che questo materiale, tutto sommato, può esserti utile.



Cosa conta veramente nella tua vita?

Quali sono le cose più importanti nella tua vita?
Probabilmente la tua risposta è “la mia famiglia”, o “i miei figli”, o “le persone che amo”.
Altra domanda: stai dimostrando che è davvero così?
Non sono le parole, bensì le azioni a dirci la verità.
Per capire cosa vale veramente nella vita di qualcuno tieni d’occhio due cose:
il suo calendario. E il suo libretto degli assegni.
Quanto tempo e quanti soldi dedichi a chi ami? Certo, ti serve tempo per lavorare.
Certo, devi investire nel tuo lavoro.
Ma non lavori forse per la tua famiglia, o per costruirtela un domani?
Fai che sia l’amore a guidare le tue scelte.
Solo così ti porteranno alla felicità.




Non pretendere di avere sempre ragione

Cosa succede quando pretendi di avere ragione a tutti i costi?
Succede che si litiga. Perché due ego si scontrano. E nessuno dei due vuole cedere.
Nemmeno se si rende conto che ha torto marcio. Perché diventa una questione di orgoglio.
Si arriva così al muro contro muro, alla guerra di posizione.
Difendi le tue idee, ma senza giungere alla lite.
Se capisci che l’altro è cocciuto lascia perdere. Cambia argomento.
Anche se hai ragione. Perché con la forza della tua ragione rischieresti di mortificare l’altro.
Solo le persone molto intelligenti e umili ammettono di avere torto.
Le altre, sconfitte, ti diventano nemiche. Ne vale la pena?




Elogio dei sogni

Ci dicono che dobbiamo essere realistici, concreti, con i piedi per terra. Giusto:
chi ha la testa nelle nuvole non combina nulla.
Ma anche chi non si innalza oltre il proprio quotidiano non combina nulla.
Perché per creare cose che non esistono ancora bisogna essere capaci di sognare.
Di immaginare. Di progettare. E poi di realizzare.
Chiunque abbia dato vita a qualcosa di nuovo, di grande, di bello ha iniziato vedendola nella mente.
E nel cuore. Poi si è dato da fare per rivestirlo di concretezza.
Serve essere pratici. Ma serve anche essere capaci di volare sulle ali della fantasia.
Per poi planare a terra, elaborare un progetto e trasformare il sogno in realtà..




Quando usare le mail. E quando no.

Non usare la mail per comunicazioni delicate, in cui rischi di urtare la suscettibilità del ricevente.
Perché la posta elettronica è uno strumento freddo, asettico.
E’ difficile trasmettere emozioni con la sola parola scritta;
e anche gli emoticon servono a poco.
Si rischiano incomprensioni, diverbi, litigi. Meglio, in questo caso, parlarsi al telefono;
parlarsi aiuta a capirsi meglio, la voce trasmette lo stato d’animo.
E se la situazione è particolarmente critica meglio incontrarsi di persona;
guardarsi negli occhi, e utilizzare il linguaggio del corpo per comunicare,
aiuta a scongiurare equivoci e fraintendimenti e a rinsaldare il rapporto.




Come entrare in sintonia con gli altri

Concentrarci sul nostro interlocutore è il modo migliore per entrare in sintonia con lui,
conquistare la sua fiducia, diventare suo amico. Dedicagli tutta la tua attenzione:
è segno di rispetto nei suoi confronti.
Osserva le espressioni, la mimica, la gestualità:
conoscerai le sue emozioni e potrai metterti meglio nei suoi panni.
Non interromperlo quando parla: è maleducato, irritante e fa perdere il filo.
Fai tutto ciò ed entrerete in empatia.
Altrimenti farai come la maggior parte delle persone. Che, secondo Leonardo da Vinci,
“guarda senza vedere, sente senza ascoltare e parla senza pensare”.




Punta al 20, molla l’80

Conosci la legge di Pareto, o dell’80-20? Dice che il 20% dei prodotti e servizi,
così come dei clienti, producono l’80% del profitto. Il 20% di un libro serba l’80% del contenuto.
Il 20% degli amici ci dà l’80% di gioia. Il 20% delle persone causano l’80% di problemi. E così via.
Non so se la percentuale sia proprio quella.
Ma è indubbio che una piccola parte del nostro tempo, dei nostri collaboratori,
del nostro impegno produce gran parte del risultato.
Individuare chi e cosa ci è più utile ci aiuta ad essere più produttivi.
A tagliare i rami secchi. E a concentrarci su ciò che davvero merita.
Sul lavoro. E nella vita.





Sii breve, sarai bravo

Sul lavoro più sei conciso, meglio è. La gente è di fretta,
ha poco tempo per ascoltarti o per leggere i tuoi scritti.
Se nel giro di pochi secondi, o di poche righe,
non hai catturato la sua attenzione l’hai persa per sempre.
Vai subito al dunque. Inizia dicendo qualcosa che possa interessare l’interlocutore.
Ed evita le espressioni inutili, interlocutorie che tolgono efficacia al tuo discorso.
Pensa al “Yes, we can”, Sì, noi possiamo, di Obama: semplice, diretto, incisivo.
Non avrebbe avuto lo stesso successo se avesse detto
“Beh, sì, noi possiamo, in un certo qual senso…”




Sparlare ti fa male

Parlare male degli altri ci fa stare bene.
Ci procura, con sottile sadismo, un senso di rivalsa nei confronti del mondo.
Giovanni ha avuto più fortuna di me? Enrico ha una casa più bella della mia?
Li ripago con un po’ di maldicenze. Così imparano.
Sembra che sparlare degli altri ci aiuti a vivere meglio.
Ma la sensazione di piacere crudele che provi dentro di te ti si ritorce contro.
È energia negativa. Ti mette in primo piano il male.
Nel prossimo. Ma anche nel mondo in genere.
E quindi anche in te stesso, visto che ne fai parte.
Non puoi parlare o ascoltare negatività senza provare sensazioni negative.
E senza abituarti a vivere in un mondo negativo.
C’è un po’ di scuro e un po’ di luminoso in ciascuno di noi.
Conviene cercare il bene. È come uscire dalle tenebre.
E accendere la luce nel nostro cuore




Non esistono piccole mancanze

Quando si tratta di tenere fede alla parola data non esistono piccole mancanze.
Ogni mancanza, anche la più piccola, è potenzialmente grande,
enorme. Perché ogni persona ha la sua sensibilità, diversa da caso a caso.
Quello che per te è una sciocchezza può essere gravissimo per l’altro.
Hai promesso al collega che l’avresti aiutato e poi non l’hai fatto per mancanza di tempo?
Lui se la lega al dito.
Hai promesso a tuo figlio che l’avresti portato al cinema
e non l’hai fatto perché te ne sei dimenticato? Lui non dimentica.
Entrambi si sentiranno poco importanti per te.
Non degni della tua attenzione. E la relazione comincerà a incrinarsi.
Senza che tu ne capisca il perché.




Il tuo umore è in tuo potere

Pensi anche tu che l’umore che ti ritrovi sia qualcosa che non puoi influenzare?
Che a seconda di come ti svegli la mattina sei di buon umore oppure hai la luna storta?
Non è così. L’umore non è qualcosa di dato, di impossibile a cambiare.
Quando ti svegli prova a pensare a tutte le cose di cui essere grato:
la salute, il lavoro, gli amici, le persone che ti amano e che ami.
E pensa alle belle cose che farai oggi, e alle sfide che ti aspettano.
Fai uno sforzo a pensare in positivo, anziché in negativo.
All’inizio sembrerà innaturale.
Soprattutto se sei ipocondriaco, abituato a concentrarti sulle tue sfighe.
Ma se ti concentri sul bene nella tua vita lo vedrai.




Occhio a Facebook!

Con Internet siamo tutti personaggi pubblici.
Qualunque cosa appaia in rete può venire sbandierata ai quattro venti.
Cosa fa chi vuole avere informazioni su di te, ad esempio un datore di lavoro?
Digita il tuo nome su Google. E vede cosa esce.
Occhio a cosa pubblichi sui social network, come Facebook.
Un giudizio pesante, una frase di troppo, una fotografia compromettente ti possono danneggiare.
Prima di scrivere o pubblicare poniti la domanda:
è qualcosa che voglio che chiunque possa leggere o vedere?
Un’impiegata ha pubblicato una frase di critica alla sua azienda.
L’hanno vista suoi colleghi. L’hanno girata ai capi. Ed è stata licenziata.




Il mondo è una giungla

Il mondo è una giungla?
Sì. E come la giungla può essere un posto terribile, spaventoso.
Oppure affascinante, meraviglioso.
Quando in Africa mi addentrai nella foresta tropicale ero con un amico.
Lui aveva paura dei serpenti, dei ragni, degli insetti velenosi;
ogni angolo gli sembrava racchiudere un pericolo mortale.
Io, invece, ero affascinato dallo splendore della natura.
I pericoli c’erano anche per me.
La bellezza da ammirare c’era anche per lui.
Ma ciascuno percepiva ciò che, inconsciamente, sceglieva di vedere.
A un certo punto volli addentrarmi nella macchia;
la guida mi fermò: “Troppo pericoloso!” e mi condusse per un’altra strada.
Così è la vita. Non devi essere né spaventato, né spavaldo;
e serve avere una guida che ti insegni la via.




Tempo e salute, due tesori che non sappiamo di avere

La salute e il tempo sono i due beni fondamentali che spesso trascuriamo.
E che apprezziamo solo quando li abbiamo persi.
Possiamo recuperare, seppure a fatica, i soldi.
E con ancora maggiore fatica le amicizie e l’amore. Ma la salute non la recuperiamo quasi mai.
Soprattutto se è gravemente danneggiata. E il tempo buttato via è sempre irrecuperabile.
Prima di esalare l’ultimo respiro la regina Elisabetta I d’Inghilterra,
ai suoi tempi la persona più potente del mondo, mormorò
“Darei tutti i miei beni per un altro giorno di vita!”
Non lasciare che le tue giornate scorrano inutilmente.
Oggi è un giorno nuovo.
Dagli un significato, vivendolo con consapevolezza.




Ricevi ciò che dai

Ricevi ciò che dai. Vuoi amici?
Dai amicizia. Vuoi fiducia? Dai fiducia. Vuoi amore? Dai amore.
Sta a te fare il primo passo. Con prudenza. Ma anche con convinzione.
Perché gli altri si regolano sul nostro comportamento.
Aspettano di vedere cosa facciamo noi. Se siamo diffidenti, ostili o critici con loro, loro faranno altrettanto con noi.
Certo, si può restare fregati.
Puoi dare amicizia, fiducia e amore e ritrovarti con un pugno di mosche.
Ma è meglio tentare, e rischiare la delusione,
che non tentare per paura della delusione e ritrovarsi con le mani vuote.



La sicurezza non esiste

La sicurezza? E’ un’illusione. Perché non c’è nulla di sicuro nella vita. Se non la nostra nascita.
E la nostra morte. Tutto ciò che sta in mezzo è il regno dell’insicurezza.
Anche se sei un dipendente pubblico puoi perdere il lavoro. Anche se sei forte come un toro puoi perdere la salute.
Anche se hai trovato l’anima gemella puoi perdere l’amore. Ma questa consapevolezza non deve gettarci nello sconforto.
Deve invece indurci a correre più rischi. Rischi calcolati: non si tratta di essere incoscienti.
Ma di lanciarci con coraggio ed entusiasmo nei nostri progetti. E di non lasciarci frenare dalla paura dell’incerto.
Perché è la vita stessa a essere incerta. E il rischio più grande della vita è quello di restare fermi. A stagnare.
A marcire. In attesa che arrivi l’unica certezza che ci rimane: la morte.



Non temere gli errori!

Tutti sbagliamo. Tutti commettiamo errori. Ma non tutti consideriamo sbagli ed errori un fallimento.
I paurosi hanno paura di sbagliare: temono di fare brutta figura. O di sentirsi dei falliti.
I coraggiosi non hanno di queste paure. Sanno che è normale inciampare lungo la strada dissestata della vita. Sanno che

possono imparare dalle cadute. E sanno rialzarsi.
Sono come i bambini che stanno imparando a camminare. Cadono, ma non ne fanno una tragedia. E se ne fregano delle figuracce.

Si tirano su. E ci riprovano. Finché non ce la fanno.


Ogni giorno ha nuove opportunità. Anche se non le vediamo.

La vita ci presenta ogni giorno opportunità. Di stringere un’amicizia. Di provare una nuova esperienza. Di iniziare un nuovo

percorso. Ma spesso non sappiamo coglierle. Perché abbiamo il paraocchi.
Le più belle opportunità della mia vita sono capitate per caso. Ma chissà quante ne ho perse. Senza nemmeno accorgermene.
Ogni giorno ci sono nuove persone che incrociano la nostra strada. Non possiamo trascorrere il tempo ad approfondire tutte le

nuove conoscenze. Molte le scartiamo subito. Ma possiamo sentire, a pelle, se quella nuova conoscenza ci piace. Se ci ispira.

Se trasmette energia positiva. Se abbiamo qualcosa in comune. Se la risposta è sì vale la pena di approfondire. Di rivedersi.

Di scoprire affinità. E, chissà, di cogliere insieme nuove opportunità.


Sii disciplinato, sarai gratificato!

Sai che dovresti preparare l’esame. Ma non lo fai. Sai che dovresti fare sport. Ma non lo pratichi. Sai che dovresti smettere

di fumare. Ma continui. Perché pensi al momento. E non al futuro. Preferisci il piccolo piacere transitorio dell’ozio, o del

fumo, a quello più grande, ma futuro, frutto della disciplina e della forza di volontà.
All’inizio ci vuole impegno per studiare, andare in palestra, buttare via la sigaretta. E’ un sacrificio. Nell’immediato. Ma

una gratificazione nell’immediato futuro. Dopo una giornata di sacrificio sui libri, sui pesi o senza sigarette cominci ad

avvertire in te una sensazione nuova. Di orgoglio. Di autostima. Perché ce la stai facendo. E così, un passo dopo l’altro,

forgi il tuo carattere. E diventi una persona migliore.



Per avere devi essere

Siamo concentrati su cosa possiamo ottenere. E molto meno su come possiamo diventare. Ma per avere devi essere. Per ottenere

devi diventare.
Vuoi ottenere l’incarico di dirigente? Prima devi dimostrare di essere un bravo leader. Vuoi guadagnare di più? Impara

l’atteggiamento migliore da chi guadagna tanto (onestamente). Vuoi trovare la persona giusta? Prima devi diventare la persona

giusta. Quella che attrae un partner con le caratteristiche che desideri. Vuoi avere una vita serena? Prima devi portare

serenità nel tuo cuore.
Tutto parte da te. E tutto parte dal fare il primo passo nella direzione giusta. Perché il primo passo è il più difficile.

Gli altri sono in discesa.



La vita è un gioco. Che giocatore sei?

La vita è un gioco. Ci sono quelli che giocano per non perdere: giocano in difesa. Ci sono quelli che giocano per competere:

vogliono battere gli avversari. E ci sono quelli che giocano per vincere. Non sugli altri. Ma su se stessi.
Chi gioca per non perdere fa il minimo necessario. Per non perdere il lavoro, il partner, la salute. Si accontenta di

sopravvivere. Chi gioca per competere si sforza di arrivare primo. Vuole sentirsi il migliore. Chi gioca per vincere sa che

la vittoria più grande non è sugli altri. Ma su se stessi. Non conta essere meglio degli altri. Ma diventare persone

migliori.



Scegliti bene gli amici!

Vai a Roma e, dopo un po’, acquisisci la tipica parlata romana: Ahò, mortacci tua! Vai a Milano e ti metti a a parlare in

milanese: Va fora di pé! Va da via i ciapp! Viene da sorridere. Ma dietro al sorriso riconosciamo una verità: ci adattiamo

all’ambiente in cui ci troviamo, ci lasciamo influenzare da esso. Non ne assumiamo soltanto l’accento e le espressioni

tipiche, ma anche la mentalità.
Per questo serve circondarsi di persone che ci aiutino a crescere. Se stai tra i disfattisti, i pessimisti, i negativi

diventerai come loro: ti convinceranno che il mondo è nero. Se invece frequenti persone ottimiste, positive capirai che oltre

al buio c’è anche la luce. Sta a te alzare gli occhi al cielo e scorgerla tra le nuvole.



Sicuri sì, arroganti no

Gheddafi si sentiva intoccabile: ora è alla frutta. Dominique Strauss-Kahn era abituato a prendersi le donne con la forza:

ora rischia 70 anni di carcere. Chi ha potere e soldi pensa spesso di essere al di sopra degli altri. Della legge. Delle

regole. Di poter fare ciò che vuole. Si circonda di cortigiani, di falsi amici che lo lodano. Anche quando sbaglia. E perde

il contatto con la realtà. E’ il peccato che gli antichi greci chiamavano di hubris: un mix di arroganza, supponenza,

tracotanza, eccessiva fiducia in se stessi.
Anche a noi, nel nostro piccolo, può capitare di sentirci troppo sicuri. E di sottovalutare i pericoli. L’autostima va

benissimo, ma non deve sollevarci su un piedistallo. Perché a quel punto è facile cadere. E ritrovarci a pezzi. Meglio tenere

sempre i piedi per terra. Ed essere umili, semplici, coscienti dei nostri limiti.



Meglio comprendere che giudicare

Quando ho saputo dell’uccisione di Bin Laden ho gioito. Poi mi sono vergognato. Primo, perché non è bello festeggiare un

omicidio. Secondo, perché non sta a me giudicare.
Non giudicate per non essere giudicati: lo dice il Vangelo. Giudicare è facile. Capire è difficile. Ma dobbiamo sforzarci di

comprendere il perché. Perché il collega non collabora. Perché il capo ce l’ha con noi. Perché l’ amico si è allontanato.

Perché l’amore si è raffreddato.
Giudicare, condannare serve solo a giustificarci. A non farci sentire responsabili di quanto accade. Tanto la colpa è sempre

degli altri. Che a loro volta giudicano noi. Quindi lasciamo il giudizio a Dio. A noi spetta capire. E, se possibile,

perdonare.



Non conta chi conosci. Ma come lo conosci.

Sappiamo tutti che per fare carriera non conta tanto cosa conosci, quanto chi conosci. Ahimè, le conoscenze sono più

importanti delle competenze. Ma non basta conoscere qualcuno di influente. Dipende come lo conosci.
Le persone di potere hanno spesso tre caratteristiche. 1) Sono assediate da gente che chiede favori; 2) Sono circondate da

gente che li sviolina; 3) Se la tirano. Se sei l’ennesima persona che chiede favori, o che gli lecca i piedi, sei uno dei

tanti. Se invece cogli il bene nel potente e gli fai complimenti sinceri lo gratifichi nel profondo. Prima di chiedere devi

dare. Ma devi dare qualcosa di valore. Che non viene dalla bocca. Ma dal cuore.



Il coraggio di ammettere gli errori

Tutti commettiamo errori. Perché siamo uomini. Ma non tutti li ammettiamo. Perché abbiamo paura di sembrare deboli. Di

prestare il fianco alle critiche. O di fare brutta figura.
E’ il contrario. Sono i forti ad avere il coraggio di ammettere apertamente e onestamente i propri errori. E vengono

rispettati per il loro coraggio e la loro franchezza. Chi invece pretende di avere ragione anche quando ha torto, oppure

cerca di coprire e insabbiare, dimostra di essere fragile, insicuro. Teme di perdere la faccia. Senza capire che è proprio

questo suo comportamento a fargliela perdere.



Amati e troverai amore

Perché alcune persone sono apprezzate, accolte a braccia aperte, amate mentre altre, per quanto si sforzino, si scontrano con

diffidenza, freddezza, ostilità? La risposta sta in una sola parola: amore. Chi si ama, ed ama gli altri, è amato. Chi non si

ama, e quindi non ama gli altri, non è amato.
Non puoi dare ciò che non hai. Non puoi amare gli altri se non ti ami. Ma dev’essere un amore sano, solare, ottimista, aperto

al mondo. Chi si crede superiore agli altri e li tratta con sussiego in realtà non si ama: sta solo cercando di compensare un

suo vuoto interiore. Riempiendo il vuoto con la spazzatura.



La responsabilità è sempre nostra

Se io ti insulto e tu ci resti male, di chi è la responsabilità? Mia? Risposta sbagliata: è tua. Perché sei tu che mi

consenti di ferirti.
Hai varie opzioni di fronte a te. Puoi: 1) Soffrirne; 2) Arrabbiarti; 3) Infischiartene; 4) Gloriartene. Puoi, infatti,

pensare: “Guarda quel Furlan! Scrive tanti libri sull’autostima e poi si comporta da cafone. Valgo più io, che non ho mai

scritto nulla, di lui”. Come vedi, la scelta su come reagire è tua! Non sono gli eventi esterni a farci stare bene o male, ma

il significato che attribuiamo loro. Non possiamo controllare gli eventi. Ma possiamo controllarne il significato.



Il primo passo è il più difficile

Il primo passo è sempre il più difficile. Che si tratti di realizzare un progetto, di flirtare con uno sconosciuto o di

cambiare abitudini, iniziare è faticoso. Perché non sappiamo come andrà a finire. E abbiamo paura dell’ignoto.
Ma la certezza assoluta non esiste. Quindi conviene lanciarsi. Non da incosciente. Ma da persona che ha le idee

sufficientemente chiare su dove vuole andare; e ha sufficiente coraggio per muovere il primo passo. Sarà come guidare di

notte, in una strada di campagna: i fari illuminano soltanto un pezzetto di percorso, non tutto. Ma di pezzetto in pezzetto,

di cento metri in cento metro arriverai a destinazione.



Comunichiamo sempre. Anche con il silenzio

Un amico si lamenta perché il politico, che in campagna elettorale gli ha promesso un favore, non si fa più trovare. Ha il

telefono staccato, la segretaria risponde che è sempre in riunione. E mi chiede come fare a comunicare con lui. Un altro si

dispera perché non riesce a comunicare con una ragazza di cui si è innamorato: lei non risponde alle sue chiamate, ai suoi

sms, alle sue mail su Facebook.
Entrambi si illudono che il loro interlocutore sia troppo impegnato. E non trovi il tempo di rispondergli. In realtà hanno

già ricevuto la risposta. Che è un secco No.
Anche il silenzio comunica. Chi non risponde sta comunicando che non vuole avere nulla a che fare con noi. Rifiutare è

legittimo. Non farsi trovare è da cafoni. E da codardi. Meglio dire in faccia Non ti posso aiutare. Oppure Non fai per me. Ma

ci vuole coraggio. E rispetto per il prossimo. Doti che non tutti hanno.



I fondamentali della vita

Gli atleti lo sanno bene: ci sono mille allenamenti, mille esercizi da svolgere. Fanno tutti bene. Ma alcuni fanno meglio

degli altri. Sono i fondamentali. Gli esercizi di base. Quelli che soli riescono a darti un corpo forte, flessibile,

scattante, resistente. Puoi fare tutti gli esercizi del mondo, ma se non fai innanzitutto i fondamentali costruisci sul

vuoto.
Lo stesso vale per la nostra vita. Impariamo tante cose. A scuola, sul lavoro. Ma forse nessuno ci ha insegnato le cose di

base: a credere in noi stessi. Nella bellezza dei nostri sogni. A crescere dentro. Così, di fronte alle difficoltà,

crolliamo.
Se avverti un vuoto interiore, un senso di inappagamento fermati. E rifletti sui tuoi fondamentali. Stai seguendo la tua

strada? Stai facendo ciò che ti riscalda il cuore?




Trovi il partner giusto se tu sei la persona giusta

Tutto parte da noi. Perché gli altri sono il nostro specchio: rispecchiano, cioè, il nostro atteggiamento.
Vuoi trovare amici? Comincia ad essere amichevole. Vuoi trovare lavoro? Comincia a farti vedere motivato, desideroso di dare

il meglio di te. Non è detto che ce la farai. Ma se non parti con un atteggiamento costruttivo è certo che non ce la farai

mai.
Questo è vero anche nel campo più importante per la nostra felicità: quello della vita di coppia. Trovi il partner giusto se

tu sei la persona giusta. Chi si somiglia si piglia: se attiri sempre persone sbagliate c’è qualcosa di sbagliato nel tuo

comportamento.




Quando arriva il secondo tempo

Al festival di Sanremo Max Pezzali, 43 anni, ha cantato la canzone Il mio secondo tempo. Il testo rispecchia la vita. Che è

come una partita di calcio. Fino ai 40 anni giochi nel primo tempo. Dai 40 agli 80 nel secondo tempo. E poi ci sono i

supplementari. Lo scopo è segnare. E vincere. Cioè conquistare la serenità. La felicità. La sensazione di appagamento, di

gratitudine, di pienezza interiore che rende la vita degna di essere vissuta.
Spesso i giovani inseguono falsi miti: i soldi, la fama, il successo mondano. Con l’età ti rendi conto di cosa vale davvero.

Oppure te ne rendi conto quando muore una persona cara. O quando ti ammali. Allora capisci che nulla può ripagarti della

mancanza della salute, o della scomparsa di chi ami. E cerchi di cambiare schema di gioco. Prima che la partita finisca.



Prometti meno di quanto manterrai: sarai controcorrente e farai bella figura!

Il meccanico assicura che ti aggiusterà l’auto in settimana. Ma arriva il sabato ed è ancora rotta. Il cliente promette che

pagherà a 60 giorni. Ma a 90 del bonifico non c’è traccia. Il collaboratore giura che ti porterà la relazione fra tre giorni.

Ma i giorni passano e la relazione non si vede.
Spesso quello che ci promettono non viene mantenuto. Soprattutto per quanto riguardano le scadenze temporali. La causa:

faciloneria; incapacità di programmare; menefreghismo. O, come fanno i politici, voglia di racimolare consenso immediato.

Tanto la gente si dimentica.
Ma noi non dimentichiamo. E giudichiamo negativamente chi si comporta così. Perdiamo fiducia in lui. La sua parola non ha più

valore.
Impariamo a fare il contrario: a promettere non più, ma meno di quanto siamo sicuri di poter mantenere. Hai promesso la

consegna in 20 giorni? Recapitala dopo sole due settimane. Lo sapevi sin dall’inizio. Ma hai prevenuto eventuali intoppi. E

hai colpito positivamente l’altro. Che è abituato ai ritardi, non agli anticipi.



L’umiltà, virtù dei grandi

Quante persone si danno arie! Ci guardano dall’alto in basso. Fanno fatica a salutarci. Telefoni, promettono che

richiameranno e spariscono. Li richiami e non si fanno trovare. Si prendono impegni che non mantengono. Non rispondono a mail

e sms. Fanno dire dalla segretaria che sono sempre in riunione.
Conosciamo persone sommerse dagli impegni che hanno però la buona creanza di farsi vive. Di scusarsi se non hanno richiamato

prontamente. Di ringraziare per i regali. Mentre altre sono talmente altezzose da pensare che a loro tutto sia dovuto. E

snobbare gli altri è un segno della loro superiorità.
Qualunque sia il loro ruolo sociale, sono gente da poco. Che ha bisogno di tirarsela per sentirsi importante. Mentre chi vale

è umile. Il termine deriva da umus, terra: gente attaccata ai valori semplici, genuini. Con i piedi ben piantati a terra. Che

non si monta la testa. Ed è egualmente gentile con tutti: con il presidente come con il poveraccio.




Fai agli altri ciò che loro desiderano (e non è facile scoprirlo!)

Siamo tutti diversi l’uno dall’altro: caratteri, esigenze, punti di forza e debolezze diverse. Questo rende la vita più

interessante e varia. Ma anche più complicata.
Di solito non ci impegniamo molto a capire l’altro. Se è diverso da noi ci limitiamo a etichettarlo come strano, bizzarro. E

forse lui sta facendo lo stesso con noi. Meglio capire che tipo di persona è, e di cosa ha bisogno.
Ad esempio, è una persona che punta subito al dunque senza prestare troppa attenzione ai rapporti umani, oppure ha bisogno di

sentirti amico prima di iniziare a intavolare qualunque discorso? Con il primo individuo vai immediatamente al sodo,

altrimenti si spazientisce. Ma guai a farlo col secondo: ti considererebbe aggressivo.
Pertanto la regola da seguire per andare d’accordo con tutti non è Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te. Bensì

Fai agli altri ciò che loro vorrebbero fosse fatto a loro stessi.



Fai meno per ottenere di più

Sei un iperefficientista? Vorresti fare di più, sempre di più, e ottimizzare ogni attimo del tuo tempo? Ottimo proposito.

Purché non ti spinga verso la nevrosi: la voglia di realizzare tutto e subito, la smania di diventare ultraproduttivo. E’

un’ottima strada verso l’esaurimento nervoso, l’ulcera e l’infarto.
Rallentare può aiutare la produttività. Perché si tratta di rispettare i propri ritmi. Che non sono uguali per tutti. Dopo

cena sei stanco? Non ha senso stare svegli se la mente è già addormentata. Vai a dormire tardi e l’indomani ti svegli ancora

assonnato. Hai bisogno di dormire fino alle otto del mattino per stare bene? Non puntare la sveglia alle sei (a meno che tu

non sia costretto). Impara a conoscere i tuoi tempi. Spesso fare meno, con più calma, porta a realizzare di più.




Le parole sono pietre

Le parole sono pietre. Possono ferire o guarire. E basta una parolina sbagliata per mandare a monte qualunque cosa:

un’amicizia, un lavoro, una relazione. Perché ogni parola racchiude una carica emotiva più o meno accentuata. E alcune più di

altre. Pensa, ad esempio, alla parola amore. Per molti suscita sentimenti positivi: l’amore è la cosa più bella della vita,

viva l’amore! Ma per altri, che sono stati delusi o hanno sofferto per amore, può scatenarne di negativi.
Per entrare in sintonia e creare squadra usa più il plurale del singolare. Meglio dire Noi siamo, noi facciamo, noi vogliamo

piuttosto che Io sono, io faccio, io voglio. Nel primo caso coinvolgi i tuoi interlocutori; nel secondo penseranno E chi se

ne frega?



Basta poco per fare la differenza

Basta poco per fare la differenza tra un capolavoro e una schifezza. Me lo ha spiegato il dottor Ivan Arruda, chirurgo

estetico tra i più quotati al mondo: in un’operazione un solo millimetro di differenza può cambiare tutto. Può trasformare un

viso da armonico a sgraziato, uno sguardo da penetrante a offuscato.
Vale per ogni cosa che facciamo. Perché il segreto del successo spesso si cela nei dettagli. Basta, ad esempio, un piccolo

dettaglio – un microfono che gracchia – per trasformare un concerto in un flop. Perché gli spettatori si ricorderanno

soltanto quel dettaglio. Dimenticando tutto il resto, che si sarà rivelato inutilmente perfetto.




Il momento giusto è ora

Non aspettare a darti da fare. Non attendere il momento perfetto per iniziare: non arriverà mai. Troverai sempre qualche

scusa per rimandare.
Non ti sto consigliando di essere avventato, o incosciente. Ma di vincere la paura. E la pigrizia. Le nuove imprese ci fanno

paura. E ci costringono a cambiare una situazione cui ci eravamo abituati. Per questo molti hanno bellissime idee, ma pochi

le mettono in pratica: perché i molti non credono abbastanza in se stessi, e nelle loro capacità. O non hanno voglia di

rimboccarsi le maniche. O temono di sbagliare.
Hai ben chiaro dove vuoi arrivare? Hai valutato la situazione? Credi, realisticamente, di potercela fare? Allora lanciati! La

garanzia di riuscita non esiste. Ma se non provi è garantito che fallirai.



Steve Jobs:

"Quando avevo diciassette anni lessi una frase che diceva “Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi giorni avrai ragione”. Mi fece abbastanza effetto, e da allora, negli scorsi 33 anni, ogni mattina mi sono guardato allo specchio chiedendomi “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quel che sto per fare oggi?”. Nel caso la risposta fosse “No” per troppi giorni di seguito, sapevo che dovevo cambiare qualcosa.

Il vostro tempo è limitato. Non fatevi intrappolare dai dogmi - che significano vivere con regole inventate da qualcun altro. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui copra la vostra voce interiore. E più importante di tutto, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e il vostro intuito. Loro sanno già che cosa volete diventare. Tutto il resto è secondario."


C'è sempre qualcosa di cui essere grati. Non essere così pessimista se ogni tanto le cose non vanno come vorresti. Sii sempre riconoscente per gli affetti e le persone che già hai vicino a te. Un cuore grato ti rende felice.






Frasi, citazioni e aforismi di Sergio Bambarén

Sii il miglior amico di te stesso. Impara che i momenti di solitudine ti permettono di scoprire chi sei veramente.


Credi alla forza dei tuoi sogni e loro diventeranno realtà.


Come puoi apprezzare la felicità senza sapere cos'è la tristezza? Come puoi raggiungere la saggezza senza affrontare le tue paure?



Credo che non ci sia un solo essere umano al mondo che non meriti di amare e di essere amato. Tutti noi desideriamo essere amati, anche solo per un istante... Alla fine, per quanto se ne dica, resta il sentimento più meraviglioso che uno possa provare. Amore per chi ha affinità elettive per te, per la tua dolce metà, per la famiglia, per gli amici, per la natura e anche per quelli che non credono nei tuoi ideali.


I veri amici sono quelli che si rispettano anche sulle cose per cui non siamo d'accordo.


C'è sempre la possibilità di vivere in modo diverso. È la paura del giudizio degli altri che impedisce di decidere con la propria testa.


Ogni individuo ha il potere di fare del mondo un posto migliore.


Possiamo vedere e sentire vicina una persona nel mondo dei sogni, e il fatto che al risveglio non ci sia più non significa che non sia stata davvero lì con noi.



La felicità non va inseguita, ma è un fiore da cogliere ogni giorno, perché essa è sempre intorno a te. Basta accorgersene.


Non dimenticare mai che l’amore che provo per te è come il vento: non potrai mai vederlo, ma potrai sempre sentirlo… Ovunque sarai.


Devi tornare ad apprezzare la semplicità. Non si può dare valore e importanza solo ai grandi eventi della vita. Bisogna sapere vedere la bellezza che c'è anche nelle piccole cose. È questo che ti fa sentire speciale, felice.



Qualcuno molto tempo fa disse che la ragione per cui gli esseri umani sono superiori a tutte le altre creature è che sono in grado di prendere decisioni per mezzo del ragionamento, mentre gli animali si basano solamente sull'istinto. Io credo invece che per essere veramente superiori dovremmo trovare il giusto equilibrio fra istinto e ragione.


Se cadi, rialzati, affronta le avversità e trova sempre il coraggio di proseguire. Fai della tua esistenza qualcosa di spettacolare.


L'unico vero rischio nella vita è non voler correre alcun rischio.


La sola battaglia che non puoi vincere è quella che non vuoi combattere.


Vivere in pace, figlio mio, è rispettare le opinioni altrui e dare molto, molto di più
di quanto si prende.


Cerca sempre di scoprire il mondo con i tuoi occhi, e non attraverso quelli degli altri. Solo così potrai trovare la verità.



Le uniche cose che ti appartengono davvero sono i tuoi sogni e la libera volontà di vivere la vita nel modo in cui desideri farlo. Tutto il resto lo prendiamo soltanto in prestito.


Il fatto che una cosa non sia concreta non significa che non sia reale. Su questa spiaggia, durante il giorno puoi sentire il sole scaldarti la pelle. Non vedi i raggi che ti toccano, ma il calore che avverti dimostrano che esistono veramente.






Frasi, citazioni e aforismi di Salvatore Brizzi

Il problema non sono i problemi, ma il tuo preoccuparti per i problemi. Non c'è niente che possa tenerti prigioniero della preoccupazione, eccetto te stesso... Tu stesso stringi ogni giorno le corde che credi ti stiano legando.


La lamentela ti rende schiavo di ciò di cui ti stai lamentando. Solo chi non è in grado di controllare il suo destino spreca tempo nel lamentarsi. Chi è divenuto condottiero della propria vita non si lamenta ma agisce per modificare ciò che non gli piace.


La confusione è quel magnifico stato che precede di poco la successiva chiarezza. Noi siamo stati educati a evitare i periodi di dubbio e confusione, quando invece dovremmo considerarli come le porte attraverso cui transitare per giungere a conoscere il nuovo.


L'uomo è fatto di Volontà e Amore, se tu rinunci a svegliarti è perché hai perso entrambi i valori, quindi non stai più vivendo, non sei nessuno, una carcassa vuota in preda a leggi meccaniche che si limita a occupare uno spazio alimentando il sonno del pianeta.






Frasi, citazioni e aforismi di Leo Buscaglia

Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo.


Quando io ti amo e tu mi ami, siamo l’uno come lo specchio dell’altro, e riflettendoci l’uno nello specchio dell’altro, vediamo l’infinito.


State molto attenti con i vostri sogni, perché corrono il rischio di avverarsi!





Frasi, citazioni e aforismi di Charles Chaplin

Un giorno senza sorriso è un giorno perso.

Il tempo è un grande maestro: trova sempre il finale migliore.

Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che tutto questo è "la vita".

Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E così ho commesso meno errori. Oggi mi sono reso conto che questo si chiama semplicità.




Frasi, citazioni e aforismi di Paulo Coelho

gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.

Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.

Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.


Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.


Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

Cogli ogni opportunità che la vita ti dà, perché, se te la lasci sfuggire, ci vorrà molto tempo prima che si ripresenti.


È facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende sempre qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri s'incontrano e i loro sguardi s'incrociano tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose, sotto il sole, sono state scritte dalla stessa mano, la mano che risveglia l'Amore e che ha creato un'anima gemella per chiunque lavori, si riposi e cerchi i proprio tesori sotto il sole, perché se tutto ciò non esistesse non avrebbero
più alcun senso i sogni dell'umanità.


A questo mondo nulla accade per caso.

Un bel giorno tutto avrà un senso. Quindi, per il momento, non farti deprimere dalla confusione, sorridi attraverso le lacrime e cerca di comprendere che tutto ciò che succede ha una ragione.

Io mi sono sentita ferita quando ho perso gli uomini dei quali mi ero innamorata. Oggi sono convinta che non si perde nessuno, visto che non si possiede nessuno. Questa è l’autentica esperienza della libertà: avere la cosa più importante del mondo, senza possederla.

Quando non ho avuto più niente da perdere, ho ottenuto tutto.

E quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo.

Quando desideri una cosa, tutto l'Universo trama affinché tu possa realizzarla.

Spesso l’insoddisfazione invincibile è un dono che Dio ci fa per un unico motivo: spronarci a cambiare tutto per andare avanti.

Quando dobbiamo affrontare una perdita, non serve sforzarsi di recuperare ciò che ormai è svanito: è meglio approfittare del grande spazio vuoto per colmarlo con qualcosa di nuovo.

Gli incontri più importanti sono gia combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano

quando abbraciamo qualcuno in modo sincero, guadagnamo un giorno di vita.

Quando si vedono sempre le stesse persone alla fine queste cominciano a far parte della nostra vita. E quando divengono parte della nostra vita, cominciano anche a volerla modificare. Se non ci comportiamo come loro si aspettano, si irritano. Sembra che tutti sappiano come dobbiamo vivere la nostra vita. E non sanno mai come vivere la loro.



Frasi, citazioni e aforismi di Winston Churchill

L'ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità.


Quando mi capita di ripensare a tutte le preoccupazioni, mi ricordo della storia dell'uomo anziano che sul suo letto di morte racconta che nella vita ha dovuto affrontare molti problemi, molti dei quali non sono mai accaduti.




Frasi, citazioni e aforismi di Confucio

Se ami quello che fai, non sarà mai un lavoro.


La vera conoscenza è sapere i limiti della nostra ignoranza.


Chi desidera procurare il bene altrui ha già assicurato il proprio.


Chi vede il giusto e non lo fa è senza coraggio.


Se cerchi una mano che ti aiuti nel momento del bisogno, la trovi alla fine del tuo braccio.


L’uomo superiore è modesto nelle parole ma eccelle nell’azione.


Se incontrerai qualcuno persuaso di sapere tutto e di essere capace di fare tutto non potrai sbagliare, costui è un imbecille!




Frasi, citazioni e aforismi del Dalai Lama

Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso. Rispetto per gli altri.
Responsabilità per le tue azioni.

Almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.


Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.


Ci sono solo due giorni all'anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.

Quando perdi, non perdere la lezione.

Per ottenere la felicità e raggiungere l’appagamento personale è essenziale
saper dare e ricevere amore.


Quando sorridi, il tuo sorriso fà del bene a te, ma anche a chiunque ti veda mentre sorridi.

Quello che mi sorprende degli uomini è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.



Frasi, citazioni e aforismi di Antony de Mello

Se vogliamo essere felici, possiamo esserlo adesso, perché la chiave della felicità è nascosta dentro di noi. Essa non dipende dagli avvenimenti che ci capitano ma dal modo in cui li percepiamo e li affrontiamo.




Frasi, citazioni e aforismi di Albert Einstein

C'è una forza motrice più forte del vapore, dell'elettricità e dell'energia atomica: la volontà.

La differenza tra la genialità e la stupidità è che la genialità ha i suoi limiti.

Il mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero e dunque non può cambiare se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare.

Un uomo è vecchio quando non ha più sogni,ma soltanto rimpianti.

Non hai veramente capito qualcosa finché non sei in grado di spiegarlo a tua nonna.

Colui che segue la folla non andrà mai più lontano della folla.

Tutti sanno che una cosa é impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.



Frasi, citazioni e aforismi di Oriana Fallaci

Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità.



Frasi, citazioni e aforismi di Erich Pinchas Fromm

L'amore immaturo dice: "Ti amo perché ho bisogno di te". Il vero amore dice: "Ho bisogno di te perché ti amo".



Frasi, citazioni e aforismi di Mohandas Gandhi


Tu ed io siamo una cosa sola. Non posso farti del male senza ferirmi.

Ogni persona che incontri è migliore di te in qualcosa; in quella cosa impara.

Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.

Se urli tutti ti sentono... Se bisbigli ti sente solo chi ti sta vicino... Ma se stai in silenzio solo chi ti ama ti ascolta.

Serenità è quando ciò che dici, ciò che pensi, ciò che fai, sono in perfetta armonia.




BRIAN WEISS

A ciascuno di voi è riservata una persona speciale. A volte ve ne vengono riservate due o tre, anche quattro. Possono appartenere a generazioni diverse. Per incongiungersi con voi, viaggiano attraverso gli oceani del tempo e gli spazi siderali. Vengono dall'altrove, dal cielo. Possono assumere diverse sembianze, ma il vostro cuore le riconosce. Il vostro cuore le ha già accolte come parte di sé in altri luoghi e tempi, sotto il plenilunio dei deserti d'Egitto o nelle antiche pianure della Mongolia. Avete cavalcato insieme negli eserciti di condottieri dimenticati dalla storia, avete vissuto insieme nelle grotte ricoperte di sabbia dei nostri antenati. Tra voi c'è un legame che attraversa i tempi dei tempi: non sarete mai soli.
-- Brian Weiss (scheda)
dal libro "Molte vite, un solo amore" di Brian Weiss


L’amore che unisce le anime gemelle non si manifesta sempre con una relazione romantica. È eterno e incondizionato, trascende il tempo e lo spazio, ma può essere l’amore che lega un genitore a un figlio, i migliori amici, fratelli, nonni o cugini o avere molte altre forme “platoniche”. Forse la vostra anima gemella è un vostro professore del college, la cui passione e conoscenza per la materia che insegna influenza il vostro percorso professionale. Finito il corso di studi, voi andate avanti per la vostra strada e lui fa lo stesso: il vostro lavoro insieme in questa vita è terminato. Abbiamo famiglie di anime, non un’unica anima gemella, e siamo interconnessi sempre. A volte lo siamo solo per pochi istanti, ma persino quel breve lasso di tempo insieme può cambiare la nostra vita profondamente.
Brian Weiss



Parlare male degli altri è controproducente!

"Quali sono gli individui più diffidenti? Quelli disonesti, astuti, cattivi. Non possono credere che esistano esseri onesti, sinceri e buoni. Giudicano gli altri attraverso se stessi, e per questo sono sempre sospettosi. Quanto a coloro che sono nobili e disinteressati, fanno fatica a vedere la cattiveria, il tradimento o la perfidia, appunto perché vedono gli altri attraverso le qualità che loro stessi possiedono. L'essere umano può vedere esclusivamente attraverso i propri occhi, ed è lui stesso a plasmare i suoi occhi tramite i suoi pensieri, i suoi sentimenti, i suoi desideri e le sue tendenze. Quando incontrate persone che vi parlano unicamente dei difetti degli altri, sappiate che è soprattutto di se stesse che vi stanno parlando; sì, perché se possedessero la nobiltà, la bontà, l'onestà e soprattutto l'amore, troverebbero tutte queste buone qualità anche negli altri." (Omraam Mikhaël Aïvanhov).

Parlar male degli altri è un'abitudine deprecabile e perniciosa. A tutti capita prima o poi di dir male degli altri, ma, se siamo onesti, dobbiamo riconoscere che è una cosa sbagliata e degradante. Ci sono persone che sparlano dalla mattina alla sera e non si rendono minimamente conto che la loro maldicenza rivela la bruttura che covano in se stesse. La medicina da assumere per non incorrere nel pettegolezzo, nelle critiche insulse, nei giudizi sommari e nelle calunnie è questa: la purezza dei pensieri. Occorre fare chiarezza nella propria mente, bisogna fare piazza pulita, estromettere ogni forma di confusione. In tal modo possiamo tenere a bada le tendenze negative e riportare la vittoria su noi stessi.

"La vittoria nasce dai pensieri puri. Nessuna azione darà frutto se non innalzata dalle ali di un pensiero iridescente. So com'è difficile distruggere le pulci del pensiero. Ecco perché ripeto: ventilate le circonvoluzioni del cervello, ché esse non possano stabilirvisi. Il pensiero caotico genera piccoli insetti e recide le vie migliori. Per i parassiti del corpo l'uomo viene evitato. Quanto più repellenti sono quelli dello spirito! ... E ricordate: evitate i pensieri confusi. " (Maestro Morya)

Diamoci da fare per avere pensieri positivi, gradevoli e nobilitanti. Evitiamo coloro che ci parlano in continuazione male di Tizio, Caio e Sempronio, perché la loro compagnia è nociva, debilitante e corrosiva. Alcuni giorni fa ho dovuto cancellare dalle mie amicizie una persona proprio perché vomitava accuse gratuite contro tutti i suoi parenti.

"Il diavolo è più diabolico quando è rispettabile"
(Elisabeth Browning)

Secondo me, chi esterna malignità e cattiverie contro gli altri, lo fa perché tenta di abbassarli al proprio infimo livello. Questi maldicenti vogliono passare per persone per bene denigrando il prossimo. Assumono un'aria di rispettabilità, ma sotto sotto celano una montagna di spazzatura. Mi avvio alla conclusione di queste succinte riflessioni. Ribadisco: a tutti noi capita, di tanto in tanto, di dire cose poco carine sul conto degli altri. Cerchiamo d'ora in poi di vigilare di più per bloccare sul nascere ogni negatività. Attiviamoci il più spesso possibile nelle forme di positività. Pensare e parlare bene degli altri è benefico per tutti, soprattutto per noi medesimi.

Teniamo sempre presente che "la bontà è il miglior investimento possibile" (Henry David Thoreau)

Vi abbraccio tutti nella Luce dell'Amore e della Pace!

Daniele Barbarotto

www.facebook.com/home.php#!/group.php?gid=66129248582




"Prima di discutere con qualcuno occorre sapere e capire fino a che punto quella persona può comprendere le nostre parole. Per quelli che sanno, il parlare nonostante l'impossibilità di essere compresi dall'altro è sempre una perdita di tempo e di energia. Chi è saggio, parla solo quando è certo che chi ascolta è in grado di capire."

Gurdjieff




http://http://lifecoach.tgcom24.it

Mario Furlan, docente universitario di Comunicazione efficace

Come ti giudicano veramente?

Un atteggiamento positivo verso gli altri, e il mondo, produce spesso risultati positivi. Mentre un atteggiamento negativo produce sempre risultati negativi. Perché otteniamo quasi sempre ciò che diamo. Quindi interrogati sul tuo atteggiamento. Come ti poni con i tuoi interlocutori? Come ti giudicano? Hai fama di essere una persona gradevole, amichevole, costruttiva?
Se ti viene difficile essere solare, comincia ad essere amichevole anche con chi non conosci. A fare complimenti sinceri. A sorridere. Ad essere contento dei successi altrui. Dopo qualche settimana ti verrà spontaneo farlo. Perché noterai il cambiamento degli altri nei tuoi confronti: più aperti, più gentili, più collaborativi. Provaci!



Mario Furlan, life coach – L’unico modo per essere stimati

Come riuscire ad essere apprezzati e stimati dagli altri? C’è un solo modo: farli sentire apprezzati e stimati. Gli altri ci giudicano a seconda di come noi ci poniamo nei loro confronti. Abbiamo tutti bisogno di gratificare il nostro ego; chi lo fa ci piace, chi non lo fa non ci piace, e odiamo chi lo calpesta. Se li fai stare bene, penseranno bene di te; se li fai stare male, penseranno male. Comunque non preoccuparti più di tanto di ciò che gli altri pensano di te. Perché gli altri non pensano a te, se non raramente. Pensano a se stessi. Ai loro problemi. E a quello che altri pensano di loro. Esattamente come fai tu!

Edited by NEXTON - 8/2/2016, 20:00
 
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martimodas
view post Posted on 22/10/2011, 13:54




mh... la più ripetitiva discussione che abbia mai letto, di una pizzosità colossale

(come diceva una mia professoressa delle medie, repetita stufant...)
 
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NEXTON
view post Posted on 23/10/2011, 06:49




CITAZIONE (martimodas @ 22/10/2011, 14:54) 
mh... la più ripetitiva discussione che abbia mai letto, di una pizzosità colossale

(come diceva una mia professoressa delle medie, repetita stufant...)

ciao martimodas.... in che senso ripetitiva... :2v81ogj.gif:
 
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aSSemini_M80
view post Posted on 5/11/2011, 11:07




pitticcu su tema LOL
 
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NEXTON
view post Posted on 7/5/2014, 20:26




grazie
 
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Miguelmiguel
view post Posted on 12/6/2014, 00:06




Invece io ti faccio i miei complimenti!! Consigli del genere sembrano scontati ma nn lo sono... E nn si trovano dappertutto... Te lo dico perché esistono decine e decine di libri che dicono esattamente queste cose... Consiglio invece di stampare tutta questa discussione e evidenziare i punti che mancano nella tua vita per rileggerli quotidianamente e metterli in pratica!!!
 
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NEXTON
view post Posted on 12/1/2016, 17:40




10 MODI PER METTERE ALL ANGOLO COLLEGHI INVIDIOSI


Per 6 persone su 10 le relazioni conflittuali con i compagni di scrivania sono, assieme alle riorganizzazioni aziendali e alla precarietà, tra le cause principali dello stress lavoro correlato. Brevi ed efficaci consigli per gestire la conflittualità e vincere su chi tenta di screditarti in ufficio
DI VERONICA MAZZA

10 modi per mettere all'angolo i colleghi invidiosi In ufficio non tutti sono collaborativi e riescono a lavorare in team senza far nascere gelosie e tensioni. Anzi, alcuni cercano di metterti il bastone tra le ruote, screditandoti con il capo e parlando male di te, solo per invidia. Secondo un sondaggio condotto dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), sei persone su dieci affermano che sono proprio le relazioni conflittuali con i colleghi, assieme alle riorganizzazioni aziendali e alla precarietà lavorativa, le cause principali dello stress lavoro correlato. “Nell'ambito professionale la fisiologica competizione viene esasperata e l’affermazione dell'altro diventa il segno delle proprie scarse abilità o di un'ingiustizia che si pensa di subire. La gelosia e l’invidia per i colleghi scattano quando l'approccio al lavoro assume una valenza identitaria: l’affermazione in ufficio diventa il successo di vita, prova del proprio valore e indice della propria autostima. In questo modo quella che potrebbe essere un'ambizione sana si trasforma in un continuo confronto con gli altri, fino a diventare un gioco sporco all'insegna dell'arrivismo. In generale, l'invidia è sintomo d’insicurezza e bassa autostima: si desidera ciò che ha l'altro, perché pesano le proprie mancanze. Ma non si tratta di un desiderio positivo e costruttivo: si arriva a detestare quello che l'altro ha, proprio perché non si può avere” spiega la psicoterapeuta Nicoletta Suppa (www.nicolettasuppa.it). Come si fa a liberarsi di questa dinamica fastidiosa e a non subire le influenze negative di chi è capace solo di screditarti? Intanto non cedere alla collera, perché faresti solo il loro gioco. E poi puoi prendere spunto da questi dieci step consigliati dall’esperta per gestire al meglio queste incresciose situazioni e uscirne da professionista.

1. Impara a riconoscerli C'è chi lo dice in faccia che non ti sopporta, ma la maggior parte si nasconde dietro atteggiamenti finto-amicali, spesso virati a elogiarti per camuffare il loro disprezzo. Per smascherarli alcune volte basta fare più caso a quanto parlato di te, alle loro battutine con doppi sensi e soprattutto alle frecciatine seguite spesso da "sto scherzando ovviamente!" Non avere un atteggiamento ingenuo, piuttosto fai selezione delle persone con le quali ti apri e a cui dai confidenza. Le relazioni lavorative spesso si possono trasformare in rapporti più personali e intimi, ma si rischia un conflitto di interessi soprattutto se si ricoprono posizioni lavorative equivalenti. Per cui bisogna fare attenzione all'effetto boomerang che alcuni atteggiamenti possono avere. Meglio stringere amicizia con chi ti dà prova di sincerità e di schiettezza, con il resto basta essere cordiali, educati e collaborativi.

2. Sii riservata, non raccontare gli affari tuoi L'invidia si alimenta con i particolari: meno informazioni dai della tua vita, soprattutto quella privata, meno argomentazioni avranno per malignare. Punta sulla discrezione e non sbandierare i tuoi successi. Ti servirà per non essere costantemente al centro dell'attenzione di chi ti non vede l'ora di trovare appigli per sparlare di te.

3. Usa la gentilezza per spiazzarli Quando ti vengono messi i bastoni tra le ruote una reazione aggressiva o permalosa potrebbe invogliare alla ripetizione, cioè a rispondere con la stessa rabbia, perché credi che l'altro ti percepisce debole. Non alimentare le loro provocazioni. Meglio sedare l'astio e rispondere con gentilezza davanti a un atteggiamento freddo e svalutante. Questa cordialità servirà a far capire al collega che la sua invidia non ha effetti su di te, anzi gli darai una lezione di civiltà e di saper vivere con stile.

4. Tira fuori la tua criticità Per fare muro all'invidia è necessario smantellare anche quell'aurea di perfezione che il collega ti ha buttato addosso. Fagli vedere che anche tu sei critica nei confronti di situazioni che non ti stanno bene. Invece di fare come loro, cioè lamentarti o buttare negatività su chi fa meglio di te, dimostragli che è più costruttivo agire e confrontarti per cambiare e migliorare realmente le cose.

5. Fallo sentire importante e dai valore al suo lavoro Ricorda che l'invidia nasce da una bassa autostima. Ti sei mai chiesta se per caso il tuo collega invidioso non stia richiamando semplicemente la tua attenzione? Allora dagliela, mostrando interesse per ciò che lei/lui racconta e congratulandoti per i suoi successi professionali. Forse questo atteggiamento attiverà i suoi neuroni specchio e inizierà a fare lo stesso con te e gli altri. E magari finalmente capirà che non serve pestarsi i piedi, ma solo spronarsi a vicenda per lavorare tutti al meglio.

6. Trasforma l'invidia in conferma delle tue doti Piuttosto che farti sangue amaro per la loro astiosità, "trasforma il veleno in medicina" e conferiscigli un valore positivo. Se l'altro è geloso, vuol dire che hai qualcosa che agogna e che vorrebbe avere anche lei/lui. Questo serve ad assegnarti un punto in più di autostima e a sua volta ti aiuta a non vivere male il clima lavorativo, relativizzando quello che succede.

7. Quando puoi, non lavorare a stretto contatto con gli invidiosi Se c'è un margine di scelta nel lavoro di gruppo, cerca di stare in team con altre persone, limitando così i tuoi scambi professionali con i colleghi invidiosi. Così non ti sentirai accerchiata e a non vivrai sulla difensiva. Inoltre il clima sarà più disteso e questo favorirà la tua produttiva: avrai maggior concentrazione perché non sarai distratta dal ciarlare e dal brusio di fondo di chi non aspetta altro che un tuo passo falso.

8. Non perdere la pazienza Se ti senti vessata dalla gelosia e l'arrivismo dei colleghi mai e poi mai perdere la calma e reagire con scene d’isteria. Loro non aspettano altro che vederti andare in escandescenza, per confermare che hanno potere su di te e sul tuo umore. In questo modo non solo gli daresti una gran soddisfazione, ma ti metteresti in cattiva luce con gli altri colleghi e con il capo, che magari hanno sempre fatto il tifo per te. Il segreto per essere zen? Tieni duro nel lavoro mostrandoti tranquilla e poi sfoga la tua rabbia quando esci dall'ufficio, facendo qualcosa di costruttivo per te stessa come lo sport.

9. Vietato fare gossip Evita di instaurare con i colleghi discorsi che si basano sullo spettegolare: ricordati che chi lo fa con te potrebbe farlo contro di te e utilizzare quello che dici per metterti in cattiva luce, soprattutto con chi ha mansioni lavorative più alte. Quando incontri qualcuno che sparla del capo o di altri colleghi, meglio allontanarsi e preferire una pausa caffè. Oppure puoi cambiare discorso, facendogli capire che quel malignare non interessa.

10. Credi in te stessa Non farti svalutare dagli atteggiamenti invidiosi dei tuoi colleghi. Il tuo lavoro dipende dalle tue capacità, non dal commento interessato di chi vuole passarti sopra o metterti in cattiva luce perché pensa di non avere altre carte vincenti per fare carriera. Per neutralizzare questi attacchi, relativizza il peso che stai dando a certi atteggiamenti e metti in primo piano i tuoi risultati positivi, dando valore ai tuoi passi avanti nella professione. Le amicizie si scelgono, i colleghi no: rivaluta le tue relazioni extralavorative, soprattutto quando l'ambiente in ufficio si fa teso, prendendo atto che il lavoro non è la tua vita, ma solo un aspetto di essa.


FONTE: VERONICA MAZZA

http://d.repubblica.it/attualita/2015/09/1...idiosi-2765965/

CITAZIONE (Miguelmiguel @ 12/6/2014, 00:06) 
Invece io ti faccio i miei complimenti!! Consigli del genere sembrano scontati ma nn lo sono... E nn si trovano dappertutto... Te lo dico perché esistono decine e decine di libri che dicono esattamente queste cose... Consiglio invece di stampare tutta questa discussione e evidenziare i punti che mancano nella tua vita per rileggerli quotidianamente e metterli in pratica!!!

Grazie e bravo, hai capito qual'e' il vero messaggio di questa discussione ;)
 
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Claudio Salvi2
view post Posted on 11/9/2018, 16:57




Bellissimo post, l'ho letto tutto quanto di getto ed ho copiato alcuni passi nella mia pagina Facebook...
 
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7 replies since 9/4/2010, 07:38   287 views
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